Bologna, 15 febbraio 2025 – Un Piano di Pascolamento per il Parco Regionale del Matese… Una misura caldeggiata a lungo dalla Coldiretti Campania. Una normale ‘propagine’ per qualsiasi attività allevatoriale. Eppure, allo stesso tempo, una questione che si è protratta negli anni a suon di delibere e controdelibere, richieste e non senza una certa sofferenza. Soprattutto economica.
Per anni gli allevatori di equidi della zona dell’area naturale protetta in provincia di Caserta hanno dovuto limitare i pascoli in virtù di una delibera, che vietava di fatto il pascolamento di cavalli e altri equidi, poiché ritenuti potenzialmente dannosi per habitat delicati. Ma se da un lato si cercava di tutelare il territorio, dall’altro il divieto ha avuto ripercussioni anche pesanti sulla storica tradizione di allevamento e pascolo degli equini nella regione, dove questi animali, senza che l’uomo intervenisse, hanno sempre avuto un ruolo nel mantenere l’equilibrio ecologico e paesaggistico.
La buona notizia, riportata da più fonti della stampa locale, è che il divieto è stato sospeso. A farsi megafono del nuovo provvedimento è il direttore di Coldiretti Caserta Giuseppe Miselli.
«Il provvedimento consente di poter utilizzare, per un anno, zone che normalmente sono interessate dal blocco di questo tipo di attività. Una decisione che arriva in attesa della redazione di un piano specifico da parte dell’ente gestore. Un provvedimento che parte da lontano, diretta conseguenza dell’approvazione del “Vademecum fida pascolo” a sua volta approvato, grazie alla spinta propulsiva di Coldiretti Campania, dal tavolo appositamente costituito all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania. Questi risultati – conclude Miselli – rappresentano passi importanti verso una gestione più efficiente e trasparente delle fide pascolo sul Matese, garantendo una migliore tutela degli interessi degli allevatori. Rivestono un’importanza fondamentale per le aziende del territorio dell’Alto Casertano, inclusa la comunità del Matese stessa, consentendo il pascolo sui terreni di uso civico, preservando il territorio e garantendo al contempo l’attività produttiva nelle aree interne. L’auspicio è che il prossimo passo sia proprio l’approvazione definitiva del piano di pascolamento».
L’auspico è condiviso oltre che da tutti gli allevatori, anche dai solo cavalli, asini, muli…