Arezzo, 1 febbraio 2022 – “Sabato Michele è tornato a casa e già ieri era in scuderia ad accarezzare i suoi più cari cavalli”.
Il 7 gennaio Michele Scotto, 16 anni, giovane cavaliere, si sentì male all’Equestrian Center poco prima di partecipare a una gara di equitazione.
A salvarlo l’intervento immediato dei sanitari e il trasferimento a Le Scotte di Siena.
Dopo 24 ore in coma farmacologico e tre giorni in terapia intensiva.
Dopo 18 giorni di ricovero e un’operazione per impiantare un defibrillatore sottocutaneo. Trascorsi 22, lunghissimi, giorni in ospedale “Sono uscito e sono tornato dove il tempo si è fermato”».
Michele, talentuoso cavaliere di 16 anni, è tornato là dove il 7 gennaio un arresto cardiaco lo aveva improvvisamente ‘disarcionato’.
All’Arezzo Equestrian Center, dove si stava allenando nella sua più grande passione, cavalcare.
“In quel giorno mi sono spento”, erano le 11.30 quando, in attesa del suo turno per entrare in uno dei campi gara del centro ippico, è stramazza al suolo mentre era in sella al suo cavallo.
All’inizio qualcuno aveva pensato ad un leggero malore, chi addirittura a una crisi epilettica. In realtà il giovanissimo cavaliere era andato in arresto cardiaco.
Il buio totale, poi la corsa dei soccorritori. Iniziava in quel momento la sua gara più importante, quella per la vita. Michele lo racconta in un video che ha realizzato, pochi minuti nei quali ripercorre quei ventidue giorni.
Ora l’aggiornamento sulle condizioni di Michele direttamente dal padre Massimo.
“Oltre ad una serie di casualità (come il fatto di essersi trovato all’Arezzo Equestrian Centre e non in altro luogo) ed alla tempestività dei soccorsi (sia dei presenti che del personale del 118), ritengo doveroso esprimere la nostra gratitudine ai due ragazzi (Sara e Massimo) che hanno subito soccorso Michele praticando il massaggio cardiaco fino all’arrivo del personale medico del 118 (Francesca Lelli e Roberta Pitti), che prontamente l’hanno defibrillato e messo in sicurezza per il trasporto in elisoccorso (a bordo del Pegaso il Dr. Jacopo Frizzi) all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena. Ed è anche qui che abbiamo trovato la massima professionalità ed umanità sia nel personale del pronto soccorso che nel “FANTASTICO” reparto di Cardiologia, diretto dalla Dott.ssa Serafina Valente. Proprio la Dott.ssa Valente, coadiuvata da tutta la sua equipe, ha seguito nel migliore dei modi nostro figlio; come si suol dire “l’hanno rivoltato come un calzino” alla ricerca della causa dell’aritmia che ha causato l’arresto, che purtroppo (ma anche per fortuna…perché non è stata rilevata alcuna patologia) al momento non siamo ancora riusciti a scoprire. Per questo, ci è stato già prospettato tra qualche settimana l’incontro con il Prof. Antonio Dello Russo che dirige Cardiologia e Aritmologia presso l’Ospedale Regionale di Ancona, che approfondirà il caso. Il Prof. Dello Russo ha già curato atleti di altissimo livello come: Mario Cipollini, Martina Fidanza, Elia Viviani e Diego Ulissi, permettendo a tutti loro di continuare a gareggiare. Nel frattempo però, hanno preferito mettere Michele in sicurezza, impiantando un defibrillatore cardiaco sottocutaneo (S-ICD), che essendo uno strumento per nulla invasivo permetterà a nostro figlio di continuare in tranquillità la sua vita normalmente. A questo punto non resta che continuare con le indagini e rimontare in sella quanto prima”.
Determinanti insomma quei due ragazzi, Sara e Massimo: fidanzati, circa 30 anni.
Lei accorsa per prima e lui subito dopo per darle il cambio nel massaggio cardiaco, praticato nell’attesa dell’arrivo dei soccorritori, dietro le indicazioni del 118.
L’articolo di Gaia Papi lo abbiamo preso dalle agenzie e da La Nazione di ieri, 31 gennaio 2022