Milano, 29 giugno 2021 – «Abbiamo solo una domanda: perché? Perché siamo ancora vittime di questo disastro? Sconsolati abbiamo solo potuto guardare attoniti e con le lacrime agli occhi le fiamme divorare il raccolto, frutto del nostro lavoro, della fatica immensa e dei sacrifici quotidiani di noi agricoltori».
Il messaggio è stato pubblicato ieri sulla pagina Facebook di Agriturismo Cascina Caldera Milano, dopo il nuovo un incendio divampato nel parcheggio a ridosso del complesso rurale al Parco delle Cave.
Il secondo nell’arco di tre anni e mezzo, a cui se ne aggiunge un altro, tentato, lo scorso inverno.
Prese di mira le balle di fieno, indispensabili per alimentare gli animali (la cascina ospita bovini, capre, pecore, cavalli, galline e non solo), protette da una recinzione metallica.
«Noi pensiamo sia stato un gesto doloso. E’ capitato poco dopo le 20 di domenica. Io avevo terminato da poco di trasportare alcune balle con il trattore, dal parcheggio alla cascina, quando ho ricevuto una segnalazione: ‘Va tutto a fuoco’, e mi sono precipitato a vedere», racconta Paolo Campi, che da 11 anni gestisce la Cascina Caldera di proprietà del Comune, risalente al 1500.
«Sono andate in fumo circa cento balle. Io sono riuscito a salvarne una cinquantina, spostandole in fretta e furia con il trattore. Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco, che ringrazio di cuore. Nel parcheggio ci sono altre 150 balle. Presenterò denuncia ai carabinieri. Non ho idea di chi possa essere stato: un piromane? Al Comune chiederemo di collocare le telecamere in quell’area, all’ingresso del parco delle Cave, sia come deterrente e sia per poter eventualmente risalire al responsabile nel caso dovesse ricapitare, anche se ci auguriamo di no».
A settembre del 2017 erano state carbonizzate più di mille balle di fieno e paglia.
Mentre lo scorso inverno, tra gennaio e febbraio, conclude l’agricoltore, c’era stato un altro tentativo d’incendio.