Bologna, 21 dicembre 2021 – Pensavamo di essere tra i pochi al mondo, praticamente gli unici in Europa a soffrire del dramma delle corse clandestine? Macché. Purtroppo, anche se forse siamo primi in classifica, non si tratta di un fenomeno ‘in esclusiva’.
È notizia fresca quella di un provvedimento adottato in Gran Bretagna, che inasprirebbe le contromisure e le pene (lì certe, forse questa è una differenza…) contro il dilagare delle corse su tratti di ‘superstrada’ asfaltati. Si tratterebbe prevalentemente di corse al trotto, delle quali si diffonde notizia, all’ultimo momento, con il tam-tam del passaparola e della rete. Naturalmente nel mondo degli ‘habitué’ delle scommesse.
Solo qualche giorno fa, la Police ha prevenuto una corsa clandestina sulla A33, tra Winchester e Basingstoke. Sullo stesso tratto di strada interessato lo scorso giugno dal medesimo illecito. In quell’occasione le forze dell’ordine erano arrivate a ‘giochi fatti’. Questa volta, invece, hanno prevenuto l’illecito proprio in virtù del provvedimento che altro non è se non un divieto tassativo a riunirsi.
In pratica, le forze dell’ordine, in virtù del dispositivo Section 35, hanno il potere legale di disperdere la folla e requisire qualsiasi oggetto sia considerato contrario a comportamenti sociali.
E fin qui tutto bene… Ciò che lascia semmai perplessi è il commento dell’Ispettore John Stribley, referente per la zona in questione. Secondo una sua dichiarazione, pare che l’unico interesse delle forze dell’ordine sia concentrato sul fatto che le corse clandestine non devono avvenire su suolo pubblico. Ma possono altresì essere organizzate, senza infrangere la legge, su suolo privato senza che diventino così di competenza della polizia.