Torino, 21 dicembre 2022 – Sarà un anno particolare il 2023: si commemora, infatti, il 200° anniversario della costituzione della Scuola di Cavalleria.
Un anno speciale, dunque, specie per Pinerolo, in provincia di Torino, dove ha sede un unicum, il Museo Storico dell’Arma di Cavalleria, ospitato nell’antica Caserma Principe Amedeo (poi intitolata al generale Dardano Fenulli).
Uno dei musei più importanti d’Europa dedicati alla Cavalleria: qui si ripercorrono pagine della storia d’Italia e dell’esercito, ma si incontrano anche cimeli, personaggi unici, autori di grandi imprese, come il capitano Federigo Caprilli che nel giugno 1902, al Concorso ippico internazionale di Torino che si svolse nell’ippodromo allestito in piazza d’Armi, in sella al possente baio Mélopo, conquistò il primato mondiale di salto in alto con lo stacco di 2,08 metri.
E poi blindo-corazzati, carri, carriaggi, carrozze delle Belle Epoque, selle e gualdrappe, le uniformi e i copricapo, e, ancora, argenti, quadri, stampe, fotografie, decorazioni e trofei.
Per far impazzire grandi e piccini, infine, una fila di 65mila soldatini in piombo e altri materiali, i giganteschi plastici della Battaglia di Waterloo.
Questa realtà al visitatore un’unicità che nessun altro museo italiano può vantare, ossia la possibilità di visitare due musei in uno.
Il primo, è formato dai 5.500 metri quadri di spazio espositivo, con 24 sale e 240 vetrine. Il secondo è l’edificio stesso, che fu la sede della Scuola di Cavalleria dal 1849 al 1943 e che, attraverso le foto, i racconti e i personaggi, il visitatore si immergerà nella storia a cavallo tra la fine del IX° secolo e inizio del XX° secolo.
Il Consorzio Turistico Pinerolese e Valli è ovviamente in prima linea per valorizzare al massimo questa peculiarità del suo territorio, molto conosciuta tra gli appassionati ma forse meno nota al grande pubblico.
In primis, nel 2023, si impegnerà a promuovere questo museo, che è a ingresso gratuito e le cui visite sono condotte da personale dell’Esercito Italiano.
Poi ha già previsto, con il supporto dell’esperto di storia Stefano Ricca, degli itinerari guidati per i turisti.
Il primo tour toccherà il Museo della Cavalleria ma racconterà anche Pinerolo che, oltre al questo, conserva tutt’ora molteplici testimonianze di edifici e aree che fecero parte integrante della Scuola di Cavalleria e che hanno trasformato “de facto” Pinerolo in “Città della Cavalleria” e capitale mondiale dell’equitazione.
Un tour che non manca di toccare il centro e svelarlo ai turisti.
Una seconda proposta è decisamente più curiosa.
Abbina al Museo, la visita del Castello di Miradolo, gestito dalla Fondazione Cosso a San Secondo di Pinerolo, e Palazzo dei Conti Cacherano, a Bricherasio.
Ad unire queste dimore storiche immerse nel verde proprio i personaggi della famiglia Cacherano di Bricherasio e le loro imprese.
Verranno, infine, costruiti pacchetti ad hoc per appassionati di storia dell’esercito e non solo.
Classi, gruppi, e cittadini interessati possono già scrivere a [email protected].
La storia della cavalleria nasce in Piemonte
Il Re di Sardegna Carlo Felice con Regio Biglietto del 15 novembre 1823 disponeva la costituzione della Regia Scuola Militare di Equitazione alla Venaria Reale (Torino) per istruire nell’equitazione i giovani allievi dei Corpi di Cavalleria, gli Ufficiali di ogni Arma nonché i componenti della Corte. Nel 1849, dopo la Battaglia di Novara, l’abdicazione di Carlo Alberto e la salita al trono di Vittorio Emanuele II, nell’ambito della riorganizzazione dell’Esercito, l’allora Ministro della Guerra Alfonso La Marmora, decise di trasferire la Scuola di Equitazione nella città di Pinerolo, con il nuovo nome di Scuola di Cavalleria. Ciò, secondo una memoria del Generale Montù, “per la mitezza del clima, l’abbondanza delle acque e dei foraggi, la salubrità delle terre ed al fine di aumentare la distanza da Torino che, specialmente per la gioventù, costituiva un centro di attrazione pericoloso”.
La Scuola venne ricostituita a Pinerolo come Scuola Militare di Cavalleria allo scopo di istruire il personale dell’Arma di Cavalleria e dare un indirizzo univoco alla preparazione equestre dei quadri. E a Pinerolo la Scuola rimase fino al 1943, anno del suo scioglimento. Su istanza del Consiglio della Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, il Museo fu istituito nella sede di Pinerolo dal Ministro della Difesa alla fine del 1961. Ricevuta dal Presidente della Repubblica personalità giuridica, fu inaugurato ed aperto al pubblico nell’ottobre del 1968.
Il Museo della Cavalleria di Pinerolo ha deciso di celebrare la ricorrenza dei 200 anni con un nuovo allestimento e una nuova prospettiva di racconto dedicati alla Scuola di Cavalleria di Pinerolo e quello che Pinerolo è stata per la Cavalleria a livello mondiale.
La Cavalleria nel resto d’Italia
Nel 1891 viene costituita la sede distaccata di Tor di Quinto per lo sviluppo dei corsi complementari di equitazione di campagna. Nel 1910, l’Istituto viene denominato Scuola di Applicazione di Cavalleria. Nel 1946 viene costituita in Roma Tor di Quinto la Scuola di Cavalleria Blindata. Nel 1951 la Scuola di Cavalleria Blindata si fonde con la Scuola di Carrismo di Forte Tiburtino (Roma), istituita nel 1947, e insieme danno vita alla nuova Scuola Truppe Corazzate di Caserta. Nel 1991 la Scuola Truppe Corazzate si trasferisce a Lecce. Subito dopo – nel 1992 – nel quadro del riordinamento del settore scolastico addestrativo della Forza Armata, a Montelibretti viene ricostituita la Scuola di Cavalleria, mentre la Scuola Truppe Corazzate, dopo 42 anni di intensa attività, riprende l’11 gennaio 1993 l’antica, primigenia denominazione di Scuola di Carrismo.
Nel 1998, con la costituzione del “Polo addestrativo blindo/corazzato”, si attua la riconfigurazione, a Montelibretti, della Scuola di Cavalleria in Raggruppamento Addestrativo RSTA e la trasformazione, a Lecce, della Scuola di Carrismo in Scuola di Cavalleria e Truppe Corazzate.
Dal 2000 la Scuola riassume il nome tradizionale di Scuola di Cavalleria, e nel 2007 assorbe l’onere dell’istruzione nella funzione RSTA da Montelibretti, che si riconfigura in Centro Militare di Equitazione, dedicato allo sport di eccellenza, pur rimanendo alle dipendenze della Scuola.
Comunicato stampa del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli