Bologna, 10 marzo 2021 – Ogni volta che riemerge il noto problema delle corse clandestine, il pensiero rabbioso corre a ripetute domande: non si poteva evitarlo? Non si poteva prevenire il crimine?
Domande che per mille motivi rimangono sempre senza risposta e che fanno ricadere tutto il peso di una rete criminale appiccicosa e tossica sempre e solo su di loro: i cavalli.
Quando invece ciò non accade, quando le persone per bene e le forze dell’ordine arrivano prima, i cavalli vincono. Vinciamo tutti.
È notizia fresca quella che vede protagonisti gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Noto (Siracusa), coadiuvati da personale dell’ASP, Dipartimento di prevenzione Servizio veterinario-Sanità Animale.
Durante un’operazione sul territorio, le forze dell’ordine hanno eseguito mirati controlli, in una struttura (più stalla che scuderia, come sempre…) destinata ai cavalli.
L’azione era finalizzata a contenere il fenomeno delle corse clandestine, praticate soprattutto nelle aree montane e collinari del territorio. Il tutto, ‘grazie’ a una fitta schiera di sostenitori dell’illegalità, legati al giro di scommesse che vive sulle competizioni clandestine.
Gli investigatori hanno effettuato un sopralluogo presso un fondo privato. In tre differenti ricoveri, si è accertata la presenza di 3 cavalli. Si tratta di Gatta Nera, una baia, un cavallo baio senza nome e un sauro maschio chiamato King Nelson.
Gli operatori di polizia veterinaria hanno sottoposto i tre cavalli a prelievi alla ricerca di probabili sostanze dopanti.
Da accertamenti è emerso che i proprietari, riconducibili alla consorteria dei Pinnintula (Trigila), non risultavano censiti, ovvero dotati di codice aziendale per la regolare detenzione dei cavalli.
Nel corso della perquisizione, operata d’iniziativa dal personale di Polizia, sono stati rinvenuti 9 flaconi di farmaci, ora al vaglio degli operatori sanitari per accertamenti di laboratorio.
I reati contestati
Le violazioni riscontrate per la mancanza del codice di registrazione aziendale per il possesso, la detenzione e l’allevamento degli equini hanno portato a una multa di oltre 9.000 euro.
Forse non abbastanza per il sentire di chi ama i cavalli. Ci sarebbero piaciute pene più severe rispetto a una semplice multa. Forse avremmo voluto leggere di qualche garanzia in più per i cavalli trovati. Ma le forze dell’ordine possono e si impegnano nel perimetro di quanto previsto dalla legge.
Quello che invece conta è che questa operazione è indice di un segnale abbastanza chiaro che va nella direzione giusta per i cavalli.
Nell’informativa della Questura di Siracusa si legge: «I controlli della Polizia di Stato verranno ulteriormente intensificati per tutelare i cavalli intesi come animali senzienti, capaci di provare sofferenze, prevenendo così fenomeni di maltrattamento e lucroso sfruttamento degli stessi».
Video della Polizia di Stato di Siracusa del ritrovamento