Ha terminato il suo cammino sulla terra, ed è tornato tra le braccia del Padre: per chi ha fede, oggi Papa Francesco è nato al Cielo.
In una giornata che parla di Resurrezione, il Lunedì dell’Angelo: certamente sarà un caso, ma in ogni modo una data che ricorda, una volta di più, la possibilità che tutti abbiamo di rinascere dopo il dolore, dopo gli errori, dopo la morte.
Jorge Mario Bergoglio era nato in Argentina, a Buenos Aires nel 1936 ed è stato il primo pontefice proveniente dal continente americano.
Scegliendo il nome di Francesco per il suo pontificato aveva dato un segnale chiaro di tutto quello che avrebbe fatto poi: un papa diverso dagli altri, meno impastoiato dalle consuetudini vaticane, più vicino alle persone.
Veniva da un paese dove il cavallo è parte della cultura comune.
Nel 2016 papa Francesco aveva fatto elevato agli onori degli altari il conterraneo El Cura Brochero, ora San José Gabriel del Rosario Brochero: un sacerdote che per raggiungere i più isolati villaggi gauchos montva in sella al suo (bellissimo!) mulo.
E infatti alcuni amici dei cavalli nel 2017 erano andati in Vaticano proprio con una delegazione completa di cavallo Criollo e immagine della Vergine di Lujan: erano gli allevatori del cavallo Criollo, di AIACS, arrivati in vaticano sulla Via Francigena.
Ricordiamo Papa Francesco con una immagine del 2024 che lo ritrae a fianco della scultura di Marco Cavallo, il cavallo blu: che è al tempo stesso un messaggio di libertà e una richiesta di umanità e attenzione.
Dei suoi dodici anni di pontificato ci rimangono tante immagini negli occhi: lo abbiamo visto per la prima volta vestito di bianco energico e sempre in movimento, e invecchiare senza imbarazzi né timore di farsi vedere più debole.
Più fragile, sì: ma mai domo.
“Il mondo ha bisogno di tenerezza”, ha detto Papa Francesco qualche tempo fa: ricordiamolo così, dando al mondo che abbiamo vicino la nostra tenerezza.