Massa Carrara, 26 ottobre 2023 – Si parla spesso in questi ultimi anni di allevamenti estensivi , dove gli animali possano crescere e riprodursi a pieno contatto con la natura , elementi basilari per un corretto benessere dei capi allevati che evidenziano i comportamenti migliori dipendentemente dalla specie di appartenenza.
Comportamenti, ad esempio che portano un cavallo allevato libero allo stato semibrado, a difendere le femmine del suo branco, in caso di pericolo.
E’ il caso di Pardo, cavallo argentino che vive su ampi pascoli in località Terma , in Comune di Fivizzano , assieme a Kira, la sua compagna , cavalla di razza Appenninica.
Quest’ultima,mentre pascolava, avrebbe avuto un incontro ravvicinato al limitare del bosco con un grosso cinghiale solitario, un ‘solengo’ , scorbutico ed aggressivo che non ha esitato ad attaccarla.
Ecco allora scattare l’istinto protettivo di Pardo che è corso in difesa della femmina scalciando a più non posso verso il pericoloso selvatico per allontanarlo.
E quest’ultimo non ha esitato a colpirlo con le sue lunghe zanne, affilate come cesoie, alla gamba posteriore sinistra.
“Un grosso foro interno all’altezza dello zoccolo della lunghezza di un dito medio – ha sentenziato il veterinario nella sua diagnosi – per cui è necessario praticare iniezioni di antibiotici, l’ antitetanica e quotidiane medicazioni sulla ferita con disinfettante e bendature per alleviare il tormento di mosche e tafani”.
Una cura praticata almeno per una decina di giorni in parte dal proprietario dell’animale , ma soprattutto per motivi di praticità e vicinanza da Piergiorgio Belloni, noto ‘uomo della solidarietà alpina’ che vive proprio nei pressi del pascolo in cui Pardo è confinato.
“E’ un impegno che ho assolto con grande soddisfazione, aiutato anche da Chiara, la padroncina di Kira- racconta Belloni- i cavalli sono molto intelligenti ed affettuosi ; Pardo, ha capito che lo stiamo curando ed è bravissimo e paziente; oltre alle iniezioni che gli vengono praticate , io mi occupo mattina e sera di sostituirgli le fasciature alla gamba ferita, diversamente dovrebbe subire la tortura di mosche e tafani con il rischio di continue infezioni. Dopo qualche giorno di trattamento- spiega Piergiorgio- il cavallo ha ripreso a mangiare regolarmente ed a appoggiare anche la gamba posteriore sinistra come fa abitualmente . In questi ultimi tempi, appena esco di casa, entrambi gli animali hanno imparato a riconoscermi e mi chiamano nitrendo; siamo in Ottobre, c’è ancora abbondanza d’erba, però porto loro pane secco e mele , che gradiscono moltissimo. Pardo ora cammina bene, mosche non ce ne sono perché è piovuto e le previsioni dicono che pioverà anche domani. Comunque stasera controllo la fasciatura. E’ una soddisfazione- spiega il vecchio alpino- stare a contatto con questi animali: sono belli, intelligentissimi e devo dire che mi vogliono proprio bene. Stare con i cavalli migliora la vita ed è splendido osservare l’esempio che viene da Chiara, la padroncina di Kira:la ragazzina ha sofferto per quanto è accaduto a Pardo e mi ha sempre aiutato a medicarlo. Sia dato spazio a giovani come questi , come antidoto alle persone malvagie che maltrattano gli animali”.
Da un anotizia di agenzia