Pavia, 20 marzo 2020 – La figlia dello scultore vicentino Carlo Mo (1928–2004), Paola, ha donato un’opera del padre alla Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia: lo studio per una scultura che rappresenta un cavallo, colto mentre si muove deciso in avanti.
“Mio padre, di fronte a una situazione come quella che stiamo vivendo – spiega la signora Mo – avrebbe sicuramente voluto fare qualcosa, contribuire. E così mi sono messa in moto”.
Proprio come il cavallo del disegno, decisa in avanti per contribuire a trovare fondi che sostengano il lavoro del Policlinico San Matteo, in prima linea nella guerra che si sta combattendo contro il Coronavirus.
Ma il presidente della Fondazione, Alessandro Venturi, ha dichiarato che il cavallo di Mo non sarà venduto e diventerà invece un simbolo.
“Perché l’uomo anche nei momenti più bui della storia”, ricorda Venturi , “durante guerre e pestilenze, non ha mai smesso di ricercare la bellezza. Per questo il dono dell’artista al San Matteo rappresenta un simbolo di questo momento di emergenza. Un cavallo indomito che cerca di liberarsi e andare avanti. Un messaggio attuale che ci fa alzare lo sguardo nell’eterna battaglia tra il bene e il male, come quella di oggi, una battaglia che si combatte con la scienza e con il lavoro quotidiano di ognuno e che non può fare a meno della bellezza”.
E se la bellezza è quella di un cavallo, secondo noi, funziona ancora di più.
Fonte della buona notizia: La Provincia Pavese, edizione di Vigevano