Roma, 18 marzo 2022 – Ieri, 17 marzo 2022, era l’anniversario dell’Unità d’Italia e Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera.
Una festa passata abbastanza in sordina, anche per via della situazione mondiale che non possiamo certo definire serena, volendo usare un eufemismo.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha onorata e sottolineata assistendo al cambio della Guardia solenne che si è tenuto in Piazza del Quirinale, con lo schieramento e lo sfilamento del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo.
I brani eseguiti per l’occasione: Cavalleri di G. Massetti, Diana di M. Conzatti; Fanfara Solenne e On Horseback di V. Borgia; Evoluzioni Equestri, Opening, Schieramento e Inno al VI Reggimento di F. Tassinari/A.Moretti; Canto degli Italiani di G. Mameli; Verona di D. Di Martino; Gloriosa di A. Lancioni.
Riportiamo qui la dichiarazione del Presidente Mattarella in occasione dell’anniversario:
«L’Italia celebra la giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, commemorando il 161° anniversario del raggiungimento dell’unità del Paese.
Una storia lunga e travagliata, che ha portato a realizzare gli ideali di indipendenza, libertà, democrazia propri al Risorgimento e alla lotta di Liberazione e realizzati pienamente con la nascita della Repubblica e l’approvazione della Carta Costituzionale.
La coesione e i valori che uniscono gli italiani hanno reso forte la nostra comunità, consentendole di affrontare e superare prove e difficoltà grandissime, come la tremenda pandemia e le sue conseguenze.
La indivisibilità della condizione umana ci deve spingere oggi, con fermezza, insieme agli altri paesi che condividono i valori democratici, ad arginare e a battere le ragioni della guerra aperta dalla Federazione Russa al centro dell’Europa.
Italiani ed europei siamo chiamati alla solidarietà e all’aiuto nei confronti delle popolazioni terribilmente colpite, e all’impegno perché si fermino i combattimenti, si ritirino le forze di occupazione e venga ripristinato il diritto internazionale.
Ora più che mai i simboli della Repubblica Italiana, in cui gli italiani si riconoscono, ci inducono a riflettere sull’importanza della libertà, della democrazia, sul valore dei diritti dell’uomo, primo dei quali è il diritto a vivere in pace.
A tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita in nome di questi ideali si rivolge oggi il pensiero del popolo italiano»
Da una agenzia Agi