Bologna, martedì 30 marzo 2021 – Quando si comincia ad assaporare l’aria della primavera, quando le giornate si allungano dopo il cambio dell’ora, quando la temperatura diventa più mite e l’erba e i fiori brillano con i colori della rinascita… allora il pensiero degli appassionati dello sport equestre non può che andare a Piazza di Siena. Certo: lo Csio d’Italia che si svolge a Roma dentro quella meraviglia che è Villa Borghese, in calendario come sempre alla fine di maggio, per la precisione dal 27 al 30.
Ci siamo quasi, insomma. E ci siamo dopo due anni, dato che nel 2020 la pandemia del Covid-19 ha cancellato l’evento, così come tutte le altre manifestazioni agonistiche internazionali di pari livello… L’attesa quindi è davvero fremente: ritornare in Piazza di Siena sarà un po’ come dichiarare la rinascita e la ripartenza dopo l’arresto imposto da questa drammatica catastrofe che ha devastato il mondo.
Quasi a voler rimarcare il significato di rinascita e di ripartenza, il primo atto della vita di Piazza di Siena 2021 (o per meglio dire il primo comunicato stampa, diffuso oggi dalla società che si occupa della comunicazione dell’evento, la Equi-Equipe di Caterina Vagnozzi) riguarda proprio un tema importantissimo legato al verde e all’ambiente di Villa Borghese. Inizia infatti oggi un importante e complesso intervento teso alla salvaguardia e alla cura di undici enormi e antichissimi platani, quegli alberi che danno il nome alla valle che separa Piazza di Siena dal museo Galleria Borghese messi a dimora all’inizio del Seicento dal cardinale Scipione Borghese.
La squadra di esperti e di professionisti di eccellenza (indicata da istituzioni internazionali che si occupano della conservazione e del restauro di antichi alberi e boschi), che opererà sotto la direzione dei botanici francesi Pascal Genoyer e Claire Atger, è stata ingaggiata dal comitato organizzatore dello Csio di Roma, dunque dalla Fise, dal Coni con Sport e Salute S.p.A. Ricorderete infatti che Roma Capitale ha concesso Piazza di Siena in adozione alla nostra federazione a partire dal 2018 e che proprio in virtù di tale provvedimento la Fise e il Coni hanno dato luogo a una serie di restauri che hanno reso l’area del concorso ancor più bella e affascinante, riportandola all’antico splendore. Ricorderete anche un periodo (per fortuna relativamente breve) di polemiche piuttosto accese sollevate da alcune associazioni ambientaliste che temevano per… l’incolumità del verde ipoteticamente messa a repentaglio dallo svolgersi del concorso. Ebbene, tali polemiche si sono da tempo placate alla luce della meravigliosa opera di riqualificazione e poi di conservazione svolta da Fise e Coni su Piazza di Siena, tanto che oggi – commentando l’iniziativa del comitato organizzatore dello Csio di Roma a favore della Valle dei Platani – la presidente dell’associazione Amici di Villa Borghese, Alix van Buren, dichiara: «Il progetto di conservazione della Valle dei Platani, già invocato da scienziati internazionali, giaceva nel cassetto da un decennio. Prende finalmente vita grazie all’opera degli organizzatori del Concorso Ippico Internazionale di Piazza di Siena. La speranza è che gli antichi platani del Cardinale Borghese, riemersi dall’oblio cui erano stati condannati, possano continuare a meravigliare nei secoli a venire. E che questo sia un incentivo a compiere quel salto di qualità che il mondo oggi ci chiede a livello globale».
Spiega il presidente della Fise, Marco Di Paola: «Nel 2017 la Fise ha maturato una scelta strategica nell’organizzazione del concorso internazionale di Piazza di Siena: assumersi la responsabilità di lasciare Villa Borghese alla fine dell’evento sportivo in condizioni sempre migliori. La piazza è tornata allo splendore degli albori del concorso ippico e dunque metà degli anni Venti partendo dal rinnovato inerbimento dell’ovale che ripropone oggi un colpo d’occhio straordinario. Un intervento questo che è stato fortemente apprezzato dalla comunità mondiale degli sport equestri e dai suoi grandi campioni. Quest’anno, dopo il blocco imposto dal Covid-19 nel 2020, portiamo a termine un altro intervento di straordinaria importanza: assicurare una cura profonda ai platani secolari di Villa Borghese, prova concreta del connubio fra sport equestri, cultura e tutela della natura. Tutto ciò è stato possibile grazie alla fondamentale collaborazione con il Comune di Roma, con il Coni e con Sport e Salute S.p.A. e alle preziose indicazioni ricevute dalle Sovrintendenze ai Beni Culturali, nonché al sostegno dei nostri sponsor che ci hanno sempre seguito negli ultimi anni e che desidero ringraziare: Rolex, Intesa Sanpaolo, Eni, Loro Piana e Land Rover».
Dal canto suo Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute S.p.A, sottolinea: «Nel corso dell’ultimo quadriennio, grazie alla collaborazione avviata con la Fise, oltre all’organizzazione di un evento sportivo di altissimo livello, sono stati realizzati investimenti significativi: pulizia e restauro dei gradoni attorno all’ovale di Piazza di Siena nel 2017; ripristino dello splendido campo in erba, garantendone la cura durante tutto l’anno, e riqualificazione del campo del Galoppatoio e dell’area circostante nel 2018; interventi all’interno della Casina dell’Orologio e ripiantumazione di un cipresso abbattuto dal maltempo nel 2019. Si conferma la straordinaria valenza sociale dello sport come motore propulsivo per iniziative che portano beneficio a tutta la comunità. In vista dell’appuntamento di fine maggio a Piazza di Siena, sono soddisfatto nel poter testimoniare come Sport e Salute S.p.A. sia sempre al fianco delle federazioni sportive per realizzare interventi incisivi ed efficaci».
La Valle dei Platani è un vero e proprio gioiello prezioso incastonato in quel magnifico e gigantesco tesoro che è Villa Borghese. Ecco come la descrive Equi-Equipe nel comunicato diffuso oggi: «All’inizio del XVII secolo la Valle dei Platani faceva parte della villa creata dal cardinale Scipione Borghese fuori Porta Pinciana. La Valle era compresa nel cosiddetto Barco, un’area destinata alla caccia, caratterizzata da valli, colline, pianure, boschi e giardini, popolati di selvaggina. Una planimetria datata tra il 1618 ed il 1620 documenta l’esistenza nell’area di una peschiera rustica, ampliata dopo pochi anni e impreziosita dalla creazione di due isolette collegate alla riva da ponticelli. Intorno allo specchio d’acqua erano stati piantati 44 platani (Platanus Orientalis L.), undici dei quali ancora oggi catturano l’attenzione per imponenza e bellezza. A seguito dei lavori commissionati da Marcantonio IV Borghese alla fine del secolo XVIII agli architetti Antonio e Mario Asprucci, l’antico ‘Barco’ non venne più utilizzato per la caccia. La creazione di un nuovo laghetto nell’attuale Giardino del Lago condusse al prosciugamento dell’antica peschiera, di cui scomparve ogni traccia negli anni Ottanta dell’Ottocento. Oggi la Valle dei Platani costituisce “l’unica isola urbana nota di antichi Platani orientali in Occidente”: gli undici sopravvissuti della piantagione originaria “sono preziose reliquie viventi, capolavori insostituibili e impareggiabili quanto il David di Donatello, una parte importante dell’eredità mondiale” nelle parole dello scienziato Peter Raven, uno dei massimi botanici viventi. Il progetto di salvaguardia e cure che sta iniziando è senza precedenti: sia per le caratteristiche del sito, che ne fanno un luogo unico in Occidente, sia perché non esistono riferimenti di interventi simili su esemplari del genere e altrettanto antichi».