Bologna, 6 dicembre 2024 – Lenta lenta ma procede. La giustizia farà il suo corso e i sospettati di essere i responsabili della morte di quattro cavalli sul traghetto della Moby, in navigazione da Civitavecchia a Olbia il 13 luglio del 2020, andranno a giudizio.
L’ha deciso il giudice dell’udienza preliminare di Tempo Pausania Marco Contu.
Secondo quanto delineato dagli esperti interpellati durante le indagini, la morte degli animali fu causata dal caldo nell’area parcheggio dei mezzi pesanti, nel garage del traghetto.
Per i magistrati, a bordo del traghetto non sarebbero state attivate le procedure previste in caso di trasporto di animali, costretti a viaggiare in condizioni estreme, oltretutto vicini a un camion frigo i cui motori refrigeranti sviluppavano ulteriore calore.
Insieme al comandante, al primo ufficiale di coperta, all’allievo ufficiale di coperta e all’autista del van che trasportava i cavalli della scuderia Clodia, vanno a processo come responsabili civili anche la Moby e la società di trasporti Pieraccini. L’accusa per gli indagati è quella di abbandono di animali, mentre per l’ufficiale di coperta e l’allievo ufficiale di coperta devono rispondere anche di falso. All’attracco a Olbia avrebbero infatti dichiarato al comandante che tutti i cavalli erano in buone condizioni di salute. Cosa smentita dai successivi esami post-mortem eseguiti sugli animali.
«Spero che questa vicenda serva a responsabilizzare tutti. È necessario applicare in modo puntuale i regolamenti sulle modalità di trasporto degli animali» ha dichiarato l’avvocata Nazarena Tilocca. La Scuderia Clodia, uno dei proprietari, l’allenatore e l’associazione Horse Angels si sono costituiti parte civile.