Olbia, 14 luglio 2020 – Dovevano correre all’ippodromo di Chilivani i quattro cavalli morti dopo il viaggio in traghetto che li ha portati in Sardegna da Civitavecchia.
Erano gli Anglo-Arabi Botrus, Bomodel da Clodia, Bometeor e il Purosangue Arabo Bandidu Dezamaglia che viaggiavano con altri 5 colleghi di scuderia che si sono fortunatamente salvati.
Appartenevano tutti alla scuderia Clodia di Massimiliano Narduzzi, allevatore e proprietario, ed erano tra i favoriti per le loro categorie in programma ieri sera, settima giornata di corse sulla pista di Ozieri in provincia di Sassari.
Riferisce Narduzzi: “Siamo dovuti scendere in fretta dalla nave col van e appena ci siamo fermati in una piazzuola poco fuori dal porto ci siamo resi conto della tragedia”.
Il van della Scuderia Clodia (che nella sua sede vanta una struttura con tutte le migliori soluzioni per il benessere dei cavalli in allenamento, piscine comprese) era posizionato proprio davanti al portellone di carico della stiva.
Al vaglio le cause della tragedia.
Narduzzi dà la colpa all’eccessivo caldo nella stiva del traghetto della Moby, la direzione marittima di Olbia sostiene che i cavalli fossero vivi quando il van è sceso dal traghetto.
Scarsa aerazione nella stiva, finestrini del van dimenticati chiusi da qualcuno?
Saranno le indagini a stabilire cosa è accaduto.
Per Botrus, Bomodel da Clodia, Bometeor e Bandidu Dezamaglia cambierà poco, ma forse si potranno evitare altri drammi simili prestando più attenzione alle cause di questo.
Qui la fonte della notizia, da l’Unione Sarda, e qui un approfondimento sui cavalli Anglo Arabi.
Di seguito un video promozionale della Scuderia Clodia preso da Youtube e girato nel 2016.
Il centro che ha sede ad Anguillara Sabazia, in Lazio, si occupa anche della riabilitazione fisica dei soggetti convalescenti da qualche problema fisico.