Bologna, 21 ottobre 2022 – Il dramma dei cavalli ‘finti selvaggi’ che raggiungono le strade, lo racconta purtroppo la cronaca, è reale. In molti luoghi, animali che vagano abbandonati ‘in campagna’ – con l’idea di aver restituito loro la libertà – sono un problema serio. Che cela, nella maggior parte dei casi, solo un enorme buco, spesso di convenienza, nella cultura equestre. E nella coscienza di chi, a un certo punto, si ‘toglie’ il problema del mantenimento e dell’accudimento di un animale. Succede con i ‘cuccioli di Natale’ (cani e gatti), che per agosto, quando ci sono le vacanze, diventano vittime dell’abbandono. E succede anche con i cavalli… A testimonianza del fatto che la nostra società ha sempre più bisogno di ricostruirsi un’etica.
Ora, da un paio di giorni la rete e molte associazioni vivono un momento particolarmente acceso in merito a un gruppo di cavalli che sono stati ‘radunati’ proprio perché – secondo chi ne ha predisposto la cattura – vaganti troppo vicino alla strada.
Il tutto si svolge nel comune di Borzonasca, in provincia di Genova e i cavalli ‘reclusi’ sono soggetti che appartengono, verosimilmente, a due gruppi diversi dei celebri cavalli dell’Aveto.
Noi non sappiamo se davvero si aggirassero vicino alla strada. Né se invece fossero beatamente al pascolo in montagna, ciascuno con il proprio branco. Da una parte la tesi del sindaco, dall’altra l’antitesi delle associazioni che da sempre vigilano su questi animali.
Sta di fatto che i cavalli ora sono in un recinto e aspettano di conoscere il loro destino. Sono per la maggior parte femmine e si teme che il loro futuro possa essere quello di essere tenute in vita, magari ospiti di qualche centro nelle province limitrofe, per generare futuri sfilacci e filetti.
Una domanda sorge spontanea: a chi danno fastidio questi cavalli? Anche nel malaugurato caso fossero finiti in prossimità delle strade, perché non ‘ricondurli’ molto semplicemente in luoghi più sicuri?
Da quando, anni fa, si è iniziato a parlare di questi re-wild, il territorio che li ospita ha imparato a conoscerne il valore anche in termini di indotto. La loro presenza ha suscitato l’interesse di un turismo legato alla natura e ha acceso i riflettori più green. Di cui hanno beneficiato le attività di una zona altrimenti dimenticata. Tutte ragioni che dovrebbero renderli ancora più ‘cari’ alla gente del posto, al di là di quanto già non lo siano per l’associazione che da sempre vigila su di loro. Eppure…
In attesa di seguire le evoluzioni e conoscere le voci di tutte le parti (anche se poi a noi fondamentalmente interessano i cavalli…), riportiamo il comunicato di Wild Horse Watching, I Cavalli selvaggi dell’Aveto, che sta promuovendo una mobilitazione e delle iniziative alle quali è possibile aderire mettendosi in contatto con [email protected]
I CAVALLI SELVAGGI DELL’AVETO DI NUOVO CATTURATI PER LA DEPORTAZIONE
Questa mattina abbiamo trovato 7 cavalli selvaggi dell’Aveto rinchiusi in un recinto dopo essere stati sradicati dai loro pascoli in altura e caricati su un camion, privati della loro libertà e della dignità, senza il minimo rispetto del benessere animale, pronti per essere deportati. La destinazione non ci è nota, ma sicuramente avrà connotati di sfruttamento e lucro per qualcuno.
Dal sopralluogo di oggi, abbiamo appurato che i cavalli, dopo alcuni giorni di prigionia, mostrano segni di sofferenza e non hanno nutrimento, poiché l’erba è finita. Ci domandiamo come possa l’autorità competente, garante del benessere animale, accettare che i cavalli si trovino in queste condizioni e che una giumenta gravida, (denominata Sole durante i censimenti degli ultimi anni), cieca da un occhio possa essere trasportata su un camion all’ammasso tra un calcio e l’altro dei suoi compagni di sventura. Non sapremo mai quanti arriveranno vivi a destinazione, come è già successo in passato.
La misura è colma, i cavalli devono essere difesi dalle azioni delle stesse istituzioni che ne sono responsabili. E in questo difficile compito c’è bisogno della forza dell’opinione pubblica, di tutti coloro che hanno a cuore i cavalli e la loro libertà.
La tutela legale
Molte associazioni che di occupano di benessere e di protezione degli animali hanno immediatamente risposto all’appello di Wild Horse Watching, I Cavalli selvaggi dell’Aveto. E tra queste, Horse Angels, capitanata da Roberta Ravello si è messa immediatamente a disposizione per fornire assistenza legale per gli animali, così come previsto nella mission di questa Odv.
«Horse Angels ha inviato stamane una diffida al Sindaco di Borzonasca (Ge) e all’ATS veterinaria su cattura e trasferimento in assenza di protocollo adeguato dei cavalli, ricordando il nostro ricorso al TAR pendente contro la movimentazione degli equini semi selvatici verso il macello» ha sottolineato la Ravello. «La destinazione di questi animali al momento non ci è nota, ma abbiamo parlato con la municipale che ci ha assicurato che sono stati chippati come non macellabili e che potremmo sapere dove andranno, nel caso non siano reinseriti in libertà, che sarebbe ciò che abbiamo suggerito in prima istanza» dichiara la Ravello. «Abbiamo nel frattempo scritto anche all’Ente Parco dell’Aveto e al Presidente Toti, perché riteniamo che per risolvere le criticità e tutelare gli equidi presenti, anziché continuare con queste catture che di certo non sono gentili nei confronti dei cavalli, abituati alla selvaticità, si potrebbe accedere ai fondi europei Life, per un progetto per il quale i cavalli possano continuare a vivere allo stato selvaggio. Beneficiando però di un presidio che ne possa garantirne il confino a monte e il benessere in termini di alimentazione e abbeveraggio quando serve perché non scendano a valle».
È notizia di questi minuti che Horse Angels è stata informata del fatto che probabilmente i cavalli saranno liberati e che le istituzioni aspettano istruzioni in merito dalla Regione
Teniamo le dita incrociate e, quale che siano i risvolti futuri, continuiamo insieme a fare il tifo per i Selvaggi dell’Aveto.