Aosta, 14 dicembre 2020 – La prima notizia l’avevamo data il 15 ottobre scorso, dopo la segnalazione inviataci da Horse Angels.
L’avevamo chiamata #lacaricadei121: un maxi sequestro di asini, pony e muli avvenuto ad Etroubles, in provincia di Aosta.
A chiamare in causa l’associazione Horse Angels era stato il sindaco del comune aostano: un grande branco di equini assortiti abbandonato a se stesso in alta montagna alle soglie dell’inverno.
La maggior parte di loro sofferenti a causa di ferite e patologie di vario genere non curate, affamati, assetati.
Horse Angels, come da sua abitudine prima ancora che da statuto, aveva prontamente risposto all’appello.
Grazie alla sua capillare organizzazione costruita negli anni sono stati individuati in tutta Italia affidatari generosi.
Che in quattro e quattr’otto sono andati fino ad Etroubles con mezzi propri adatti a trasportare fino alla scuderia di fiducia uno dei cavalli, pony e muli da soccorrere.
Uno di questi affidatari è venuto fin dalla Sicilia per portarsi a casa uno di loro.
Poi li hanno curati, sfamati, ricoverati in una struttura dove il loro benessere fosse garantito.
E confortati, coccolati, rassicurati regalando loro un contatto umano finalmente positivo: era evidente che molti di loro fossero traumatizzati anche da precedenti maniere violente nel trattarli.
Questi 121 – poi rivelatisi di più in effetti, che ce n’erano un’altra decina ancora sparsi sui pascoli più alti e recuperati nei gioorni seguenti – sono quindi diventati un interesse collettivo.
Sono stati per la stragrande maggioranza recuperati e ristabiliti: per fare questo ognuno dei loro affidatari ha investito tempo, fatica, risorse economiche.
In molti casi è stato necessario sostenere grosse spese veterinarie, sia per l’intervento medico sanitario che per i medicinali necessari alle terapie.
Ma sopra ogni cosa è stato riversato su di loro affetto: che vale più di ogni altra cosa.
A due mesi dall’inizio di questa vicenda il Tribunale del Riesame di Aosta ha dissequestrato gli animali, ordinandone la restituzione ai legittimi proprietari.
Gli affidatari sono disperati e attoniti: trattati come carne da macello tale e quali gli animali che hanno salvato da un miserevole condizione.
Perché non è un delitto o un crimine allevare animali per essere macellati: ma è un delitto e un crimine dei più vili non mantenerli in condizioni decorose di benessere durante la loro vita.
Questi erano in condizioni così precarie che era stato chiesto l’intervento di una associazione come Horse Angels, specializzata nella ricollocazione di equini in difficoltà.
Perché non c’era nessuno che se ne potesse occupare: altrimenti perché chiamare un’associazione animalista?
Ora, inspiegabilmente, il Tribunale del Riesame dice che non c’è stato maltrattamento e che i pony, i cavalli e i muli di Etroubles vanno restituiti al loro proprietario.
Che poi quale sia questo proprietario non è facile capirlo: all’anagrafe equina dai loro documenti risultano titolari almeno una ventina di soggetti diversi.
Quindi Horse Angels chiede alla Procura della Repubblica di Aosta, al Procuratore e al Gip di riguardare tutta la documentazione di questo caso e salvare il lavoro fatto dagli affidatari.
Detto in soldoni: non è che si può buttare nella letamaia tutto il lavoro fatto in due mesi per recuperare il benessere di animali stremati, e lavarsene le mani mandando una pec che ordina di restituirli dicendo che ci sono tre camion pronti ad andarli a riprendere.
Questi animali sono stati adottati in tutte le regioni italiane, fino al più estremo sud.
E non è che si possono fare viaggiare animali sofferenti spedendoli come pacchi postali in viaggi senza attenzione per il loro benessere: nemmeno se sono destinati al macello, lo ricordiamo a tutti.
Su questo modo di considerare gli animali come merce qualsiasi c’è una questione morale importante.
Gli animali non sono un semplice bene immobile, non per niente la legge 189 Titolo IX-BIS è definita “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”.
A Etroubles di sentimento ne è stato investito tanto, da tante persone diverse: da chi ha accolto gli animali, da chi li ha curati, da chi segue con affetto le loro vicende da tutta Italia.
Stiamo loro vicini, e confidiamo in un quadro più chiaro della situazione agli occhi di chi dovrà decidere le loro sorti.
Giusto per dare un elemento di valutazione spicciolo, il loro valore al macello sarebbe sicuramente inferiore al costo del loro trasferimento dal ricovero attuale al proprietario legale.
Quale proprietario, e a quali condizioni di cura e assistenza poi diventa difficile da capire: quelle a cui sono stati sottratti non erano compatibili con nessun genere di situazione di benessere animale.
Molto tristemente, è evidente sia necessario ricordarlo.
Sul numero di Cavallo Magazine ora in edicola abbiamo raccontato solo una delle storie legate al sequestro di Etroubles: l’unica di cui si è deciso di dare pubblica notizia, proteggendo gli altri affidatari da ogni tipo di pubblicità e visibilità per una precisa scelta editoriale.
Ma sappiamo bene che i cuori generosi sono stati tanti, e tutti sono ugualmente cari e vicini ai nostri pensieri.