Bolzano, 29 giugno 2023 – E’ successo il 24 giugno in una malga sopra Mezzana, nella stessa valle dove l’aprile scorso un’orsa ha ucciso il runner Andrea Papi, di 29 anni.
La Val di Sole, in Trentino.
Stavolta però l’attacco non è andato a buon fine: perché la vittima predestinata, una puledra pezzata di 2 mesi, è stata difesa dal suo branco e in modo particolare dallo stallone del gruppo.
E questa è la parte più interessante della notizia, subito dopo il fatto che la puledra, pur dopo 7 ore di intervento e una quantità di punti di sutura impressionante, è sotto antibiotici e ancora non fuori pericolo. Si spera non si sviluppi una infezione.
Non era da sola, quella puledrina: oltre ai cani da guardania già adottati dai suoi proprietari a causa dei passati attacchi subiti dai lupi c’erano con lei la madre, le cavalle del branco e il ‘cavallo padre’.
Che è il vero body-guard del suo harem, figliolanza compresa: una femmina anziana certamente deciderà per tutti quando e dove pascolare, se spostarsi da un luogo e per andare dove.
Ma quando un branco di cavalli comprende tutte le figure naturalmente necessarie alla sua dinamica potrete osservare, se vi regalerete il tempo di farlo, come lo stallone segua sempre il gruppo.
Come rimanga per ultimo negli spostamenti per poter fare da retroguardia, e quando la situazione non è perfettamente calma e semplice lui nemmeno bruca l’erba per controllare tutti i suoi cari, puledri maschi immaturi compresi.
Ha scritto sulla sua pagina Facebook Nora Sani, la proprietaria della puledra:
“Il suo branco e lo stallone soprattutto sono riusciti a salvarle la vita, ma le ferite sono molto gravi. Nella carne il segno profondo dei denti e le unghiate. Abbiamo già avuti attacchi da lupo, e per questo abbiamo preso dei cani Maremmani. L’attacco da orso però per noi è una novità”.
Nora Sani, il suo compagno e i loro due bambini vivono lì, in montagna, dove non prende il telefono. Un po’ di preoccupazione comincia a farsi strada anche nel loro animo di gente abituata ai ritmi e alle leggi della natura.
Ha detto il sindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi. “Quel che è successo si inserisce nella criticità che stiamo vivendo in valle. Se non troveremo una soluzione strutturale, se non metteremo mano al piano di ripopolamento degli orsi, allora questi eventi purtroppo si faranno più numerosi. Per ora si è trattato di attacchi ad animali di allevamento, ma bisogna anche porre l’attenzione sulle persone che vivono sulle malghe. Può sempre accadere l’irreparabile. Non vogliamo fare allarmismo, anche perché in questa criticità noi ci viviamo tutti i giorni. Però è corretto dire che siamo preoccupati”.
Fonte della notizia: RaiNews.it