Bologna, 5 aprile 2023 – La notizia è già certa da qualche giorno ma.. con quel pizzico di scaramanzia che non guasta mai, dal comune di San Carlo Canavese hanno preferito aspettare prima di renderla nota. Anche se è di quelle buone.
Remì, il cavallo abbandonato in un campo mesi fa, anziano e con problemi di vista ha finalmente trovato casa.
O meglio, Patrizia Sanna, l’agente di polizia municipale della cittadina piemontese che l’ha recuperato e si è fin dall’inzio occupata di lui, ha finalmente trovato la soluzione ideale per il cavallo al quale, non lo nega, si è davvero molto affezionata.
«Da quando la notizia del ritrovamento di Remì ha fatto il giro del web ho ricevuto moltissime chiamate di persone disponibili a prendersene cura. Le ringrazio tutte. Perchè mi hanno fatto capire che c’è molta gente che, come me, è sensibile al tema del benessere degli animali. Gente che ama i cavalli» racconta Patrizia. E continua: «Ho avvertito tutto il peso di una scelta complessa, che tra l’altro ha richiesto tempo. In primis tempo tecnico per dare un’identità nuova al cavallo. E poi per vagliare tutte le proposte di adozione, mettendo il bene del cavallo sempre davanti a ogni altra considerazione».
Secondo quanto racconta Patrizia, nei mesi in cui Remì è stato accolto in scuderia a Le Tre Querce da Ferdinando e Sara Postiglione, a spese del Comune di San Carlo capitanato dal sindaco Ugo Papurello, non ha mancato di conquistare più di un cuore. «Ogni mattina Remì chiama per il fieno. Poi per uscire… Insomma, sa farsi capire. È un cavallo che sa esprimere la propria personalità».
Un’adozione complessa
Quella di Remì non è stata un’adozione facile. I suoi circa vent’anni, una schiena un po’ acciaccata e soprattutto il problema dell’ipovedenza ne limitano in larga misura l’autonomia e soprattutto ne precludono la possibilità di essere montato.
In virtù di queste peculiarità, a San Carlo hanno scelto di optare per una sistemazione presso un’associazione e non un privato. Scelta che non ha mancato di sollevare qualche polemica e una certa delusione tra chi avrebbe voluto, con slancio, dare una seconda chance a Remì.
«Remì ha vent’anni, molti problemi, un futuro abbastanza lungo ma non scevro da costi. Anche per questo ho pensato che un’associazione avrebbe potuto assisterlo come merita» spiega ancora Patrizia, che confida anche un suo piccolo rammarico. «Mi spiace che Remì lasci il Piemonte».
Il cavallo di San Carlo Canavese oggi infatti sale sul van in direzione di Settimo Milanese, dove lo staff del dottor Alessandro Margiotta dell’UnireLab ha già predisposto ogni cosa per lui. Remì avrà a disposizione un paddock riservato, con annessa capannina. Avrà dei vicini di prato e soprattutto godrà del controllo quotidiano da parte dei veterinari del centro in house del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
UnireLab, fermo restando i tempi della burocrazia, a breve acquisirà la proprietà di Remì, assumendosi tutti gli oneri e onori del caso.
Grazie all’agente Patrizia e al Comune di San Carlo Canavese, pare proprio che la storia di Remì sia a una svolta. Che ci auguriamo sia lunga e felice. E… se passate da Settimo, andate a salutarlo.