Bologna, martedì 3 settembre 2024 – Doccia fredda per una delle nostre migliori atlete. Vittoria Panizzon, eccellente completista da anni residente in Gran Bretagna, è finita nell’ingranaggio inflessibile del Wada e rischia ora di dover rinunciare alle competizioni per una sospensione di ben 4 anni.
Per chi conosce Vittoria Panizzon, come persona e come atleta non c’è ombra di dubbio: la faccenda sarà chiarita. Ma con la burocrazia non si scherza e il rischio di vedere compromessa una carriera è purtroppo reale.
Ma che cosa è successo?
In pratica – ci permettiamo di sintetizzare per evitare di sciorinare l’intera regolamentazione – Vittoria Panizzon ha ‘bucato’ uno dei controlli ‘random’ a cui sono sottoposti tutti gli atleti che competono a livello internazionale. Si tratta di controlli doping che raggiungono gli atleti in ogni luogo senza preavviso. È compito dell’atleta ‘lasciare’ sempre detto dove può essere reperito per ricevere il controllo. Se ciò non accade, scatta la tagliola della giustizia sportiva. Ed è esattamente ciò che è successo alla nostra Vicky che, con sincero rammarico, ha affidato ai social questa notizia.
Sono affranta nel dover comunicare a tutti voi che, per nessuna ragione legata ai miei cavalli, al mio curriculum agonistico o ai risultati dei test sugli atleti umani, sto facendo ricorso contro la sospensione da tutte le competizioni per quattro anni, perché ritenuta non conforme al programma WADA Whereabouts.
Il motivo è che in un’unica occasione, quando mi trovavo in vacanza all’estero un mese dopo la stagione agonistica in una vasta proprietà rurale con un pessimo segnale telefonico, come avevo registrato sul software NADO, e alle 5 del mattino al buio, il tester di NADO e io non siamo riusciti a trovarci secondo il protocollo, che non prevede alcun preavviso. Poiché sono stata in gara per 15 anni, per tutto questo tempo sono stata insolitamente presente nel sistema con oltre 60 test senza preavviso, ovviamente con risultati negativi.
Si tratta di un sistema di refertazione particolarmente complesso, molto difficile da gestire nella vita in rapida evoluzione dei cavalieri, ma non c’è assolutamente alcun motivo per cui io debba evitare i test umani. Non bevo nemmeno, non ho mai fumato, coltivo le mie verdure e non prendo medicine a meno che non sia assolutamente necessario.
Ho fatto ricorso al CAS e spero che la situazione venga chiarita secondo i principi di equità nello sport, ma per ora sto perdendo l’opportunità di competere in uno sport che è tutto per me e quindi la mia carriera e il mio sostentamento. Sono sopraffatta dal sostegno mostratomi dai miei proprietari, dai miei suppoter. Tutti quelli che mi conoscono sono stati fantastici, ciò non di meno sono sconvolta.