Bologna, 1 Gennaio 2021 – Il primo gennaio di ogni anno, per convenzione si è abituati a festeggiare il compleano di tutti i cavalli. O almeno di quelli che vivono nell’emisfero nord del pianeta visto che a sud, tale festegiamento ricorre invece il primo agosto.
Geolocalizzazione a parte, la necessità di avere un compleanno universale (o due…) dipende dall’esigenza, in passato, di tracciare le linee dei Purosangue e origina proprio da una convenzione dettata dagli enti che ne regolavano la produzione e l’accesso alle corse.
Indipendentemente dal giorno esatto di nascita, tradizionalmente il Purosangue viene ‘considerato’ per annata, un po’ come accade per noi umani quando parliano di ‘classe del ’96’ o dei ragazzi del ’27.
E per annata (3 anni, 5 anni, 4 anni e così via) viene suddiviso nelle corse.
Anche il Quarter compie gli anni il primo gennaio e grosso modo la convenzione viene applicata tra questi soggetti per la stessa ragione del Purosangue: legare l’anno di nascita del cavallo alla sua ‘entrata’ in società nel mondo delle competizioni.
Dopo di che, la convenzione si è allargata ed è stata adottata un po’ ovunque. Del resto, un motivo per festeggiare è sempre benvenuto anche in scuderia, soprattutto se il festeggiato è il nostro cavallo.
Se siete tra coloro che nei documenti dei propri cavalli hanno inequivocabilmente segnato anche il giorno di nascita, niente paura: al limite potete replicare con un secondo festeggiamento più personalizzato.
L’importante, come ci suggeriscono molti veterinari, è non umanizzare eccessivamente il senso di questa festa: evitiamo gli eccessi alimentari estemporanei di qualsiasi genere e se proprio desideriamo fare un regalo al nostro amico, pensiamo ‘attraverso’ i suoi occhi. Una passeggiata, una bella uscita rilassante, una sessione di grooming più accurata… Insomma qualcosa che possa fargli davvero piacere e, nel contempo, gli faccia anche bene.