Bologna, 12 luglio 2021 – Mandrake, er Pomata, Soldatino: Febbre da Cavallo insomma… Il cinema che faceva sorridere e parlava di cavalli… Non c’è appassionato di ippica che non l’abbia visto. E non ci sia visto. Febbre da Cavallo è stato davvero uno film di quelli che rimangono.
Perchè lo possa fare al meglio, la Cineteca di Bologna ha restaurato la pellicola stra-cult di Steno del 1976, e la propone in prima martedì 13 luglio in piazza Maggiore. Nell’ambito della rassegna ‘Sotto le stelle del cinema’ in una serata speciale in ricordo di Gigi Proietti, che ne fu protagonista assieme a Enrico Montesano e Catherine Spaak.
A presentare l’appuntamento Enrico Vanzina, figlio del regista e co-sceneggiatore del film, ora restaurato al laboratorio L’Immagine Ritrovata.
«Febbre da cavallo, titolo inventato da mio padre Steno – ricorda Vanzina – nasce da un soggetto di Massimo Patrizi e da una prima sceneggiatura di Alfredo Giannetti. Il regista del film doveva essere Nanni Loy. Non ricordo perché Loy passò la mano, fatto sta che il produttore Infascelli, in un secondo momento, decise di affidare il film a mio padre. Steno non conosceva affatto il mondo delle corse dei cavalli e degli scommettitori ippici. Sapendo che io, da ragazzo, avevo frequentato assiduamente gli ippodromi insieme al mio amico Andrea Giubilo, della dinastia dei famosi giornalisti sportivi, mi chiese di aiutarlo a riscrivere la sceneggiatura di Giannetti. Avevo, da poco, iniziato la mia carriera di sceneggiatore, con mio fratello Carlo e Alberto Lattuada. Quell’occasione – conclude Vanzina – fu per me la definitiva conferma professionale. Lavorai insieme a Steno e trasformammo il copione iniziale in quello che, poi, diventò un vero e proprio piccolo classico del cinema comico italiano».
Risate e cavalli quindi all’insegna della storia del cinema. In piazza a Bologna. Una vera… mandrakata!