Dubai, 19 marzo 2021 – Nella capitale degli Emirati Arabi Uniti è in corso il 17° Campionato Internazionale del cavallo Arabo di Dubai.
I Purosangue Arabi hanno cominciato la loro kermesse, rigorosamente a porte chiuse, ieri: 20 le classi in programma, l’ultima è dedicata agli stalloni senior e andrà in scena domani.
Su Arabian Essence, anche ora in diretta potete guardare i video delle presentazioni: perché al di là di tutto, i cavalli Arabi sono una vera e propria meraviglia del Creato.
Qui se avete voglia di un po’ di storia.
Se invece preferite la poesia:
«Amate i cavalli e serviteli,
non badate al vostro sacrificio.
Per essi l’onore e per essi la bellezza.
Se i cavalli sono abbandonati dagli uomini,
io li faccio entrare nella mia famiglia,
divido con loro il pane dei miei figli,
le mie donne li vestiranno dei loro veli
e li copriranno con le loro vesti.
Li porto ogni giorno sui campi dell’onore,
portato dalla loro corsa impetuosa
io combatto, il più valoroso».
Ben-el-Abbas, il Santo.
Dalla tradizione araba:
Il sauro, ancora meglio il sauro bruciato. Quando corre sotto il sole, è il vento stesso: il Profeta ama i sauri.
Il sauro è il più leggero. Se vi assicurano di aver visto un cavallo volare, domandate che mantello avesse: se vi rispondono sauro, credetegli.
Il baio è il più forte e frugale. Se vi dicono che un cavallo è saltato giù per un precipizio senza farsi male, domandate che mantello avesse: se vi dicono baio, credetegli.
Come devono avere, cosa devono prendere
Un cavallo deve avere quattro cose larghe: la fronte, il petto, la groppa e le articolazioni.
Quattro cose lunghe: l’incollatura, gli avambracci, il ventre e le anche.
Quattro cose corte: le reni, i pastorali, le orecchie e la coda.
La giumenta deve prendere:
dal cinghiale il coraggio e la larghezza della fronte;
dalla gazzella la grazia, gli occhi e la bocca;
dall’antilope la dolcezza e l’intelligenza;
dallo struzzo l’incollatura e la velocità;
dalla vipera la lunghezza della coda.