Bologna, 30 marzo 2021 – Abbiamo imparato a vederla prima ancora di conoscerla. Stiamo parlando della Sicilia Orientale e, più in dettaglio, di Scicli. La città del commissariato di Montalbano.
Ma se la cittadina in provincia di Ragusa deve molto alla serie televisiva che l’ha resa nota al mondo, tanto di più deve alle magnifiche opere di cui è letteralmente piena.
E, per noi che siamo un po’ fissati, un ‘debituccio’ ce l’ha anche con la sua voluminosa tradizione in fatto di cavalli.
Molti a Fieracavalli e in altri importanti eventi ricorderanno di aver ammirato le bardature tradizionali dell’infiorata. Costruzioni preziose di violaciocca frutto di antico sapere.
Altri ricorderanno di essere stati ‘rapiti’ dal fervore con cui gli allevatori siciliani parlano del Nobile di Sicilia, del Purosangue Orientale, del Sanfratellano.
E ora aggiungiamo una perla in più: la Madonna delle Milizie.
Nella Chiesa Madre di San Guglielmo, a Scicli, a un passo dalla perla del Barocco di Palazzo Beneventano e dalle basole di via Mormino Penna, è custodita un’opera di Francesco Pascucci.
Si tratta di una tela della seconda metà del 700 che raffigura una madonna guerriera.
A differenza di tutte le altre però, la madonna guerriera sciclitana è a cavallo. E pare che questa rappresentazione sia praticamente unica nel suo genere.
Originariamente, la Madonna delle Milizie era festeggiata il sabato prima di Pasqua. In epoca relativamente più recente, invece, i devoti hanno avuto la possibilità di celebrarla nell’ultimo sabato di maggio.
In una grande festa collettiva, una statua che richiama nel dettaglio il dipinto di Pascucci, con una Madonna con la spada sguainata, in sella a un cavallo, attraversa, in processione, il centro cittadino.
E tra le vie del ‘commissario’ di Camilleri viene rappresentata la storica battaglia in cui, grazie al miracolo dell’apparizione della Vergine, Normanni e sciclitani del borgo di Donnalucata ricacciarono in mare i Saraceni.
Una Madonna in sella, non all’amazzone. Bensì guerriera, forte, armata, abile nel guidare il proprio cavallo con una mano, mentre con l’altra brandisce una spada.
C’è poco della fragilità femminile. E perfino della delicatezza della madre celeste. C’è invece la fierezza di una combattente, una donna forte, reattiva contro il nemico.
Una Madonna estremamente moderna. Una Madonna vestita di rosso, con i capelli scuri e, soprattutto, a cavallo.