Bologna, 24 agosto 2022 – Chi si occupa del benessere quotidiano dei cavalli fa uno dei mestieri più pesanti e impegnativi che ci siano, se lo vuole fare bene.
Il commento più frequente tra gli addetti ai lavori è: ‘Se non hai passione devi fare un altro lavoro, ce ne sono tanti al mondo; ma occuparti dei cavalli deve venirti da dentro’.
Ma quali sono le caratteristiche di una persona che voglia occuparsi del benessere dei cavalli, sotto qualunque forma professionale?
Le stesse di qualsiasi altro mestiere: l’intelligenza, la buona volontà, la passione, l’attenzione per quello che si fa. Non c’è differenza tra un buon groom, un buon veterinario o un buon meccanico: tutti quelli che eccellono nel loro campo sono attenti ai particolari e amano il loro lavoro.
E il difetto peggiore per chi lavora in una scuderia?
Non essere presenti, pensare ad altro, guardare sempre l’orologio, non accorgersi di cose che vedrebbe anche un cieco.
Di esempi da fare ce ne potrebbero essere mille: dal mettere il cavallo bagnato nel box senza passeggiarlo in poi. La traccia giusta è pensare sempre che si tratta di un lavoro di estrema responsabilità: e a parte le cose di base, tutto il resto si impara soprattutto guardando i più bravi, e aggiungendoci del proprio.
Arriva un nuovo aiuto in scuderia: come fare a capire se è quello giusto per il nostro cavallo?
Guardando quello che fa, il rapporto che ha con i cavalli: se li maltratta per nulla, se si agita e ha reazioni violente al primo sbruffo del cavallo meglio ripensarci.
Suggerimenti utili per il benessere del cavallo atleta in scuderia?
Ce ne sono tremila di cose importanti, di cui alcune sembrano così piccole. Eppure non c’è niente di poco importante quando si tratta del benessere di un cavallo. Certo, devi avere occhio ed esperienza: ma quelle te le fai con la voglia di imparare, di migliorare, rubando con gli occhi da tutti quelli più bravi. E con la passione vera per i cavalli: perché senza di questa non si riesce ad accudirli come meritano.
Questa cosa del rubare con gli occhi è importante.
Forse perché il rubare con gli occhi ha molto a che fare con la sensibilità, e la sensibilità è una cosa fondamentale sia in equitazione che nel vivere con i cavalli.
I cavalli sono la sensibilità, quindi impossibile pensare di averci a che fare senza coltivare, allenare, esercitare questa capacità: e chi può può provare passione, se manca la sensibilità?
Cosa vuol dire ‘fare il box’
Quando si fa il box controllare sempre, ogni giorno, l’abbeveratoio e la mangiatoia: i cavalli possono sporcarli con fiante, truciolo, fieno, poi l’acqua prende un cattivo odore e loro non bevono più. La mangiatoia va pulita sempre, due volte al giorno. E poi in automatico mentre pulisci non guardi la forca, guardi il cavallo: cosa sta facendo, se è sereno, gli guardi le gambe. Se non ci sono già motivi di preoccupazione (traumi, cure in atto) basta un controllo visivo: ci butti l’occhio ogni giorno, capisci subito se c’è qualcosa di diverso dal solito. Ma per capirlo, tu quel cavallo devi conoscerlo.
La razione
Non esiste una razione standard, ogni cavallo ha bisogno della sua a seconda del lavoro che sta svolgendo, più o meno intenso, poi anche in base al cavallo stesso, più o meno caldo e ad altre mille cose da valutare.
Impacchi e massaggi
Se ne fanno di tanti tipi differenti: quello di pasta nera sotto i piedi lenisce un po’ eventuali traumi che il cavallo può subire su un terreno troppo duro o sull’erba (la terra sottostante può esserlo). Utile se i piedi sono un po’ piatti, se abbiamo messo i ramponi che fanno sempre patire un po’ i piedi sensibili. Ascoltare sempre il veterinario: ma un impacco di pasta nera sicuramente non fa mai male.
L’impacco con una soluzione disinfettante concentrata a base di ipoclorito di sodio diluita in acqua è utile per piccole ferite superficiali: bagni l’ovatta, avvolgi le gambe del cavallo poi metti le fasce da riposo, metti la sera e togli il mattino dopo o viceversa.
Se occorre si può mettere anche una pasta lenitiva e rinfrescante, ma sempre dopo aver fatto l’impacco disinfettante.
Dopo ogni lavoro intenso subito una doccia rinfrescante, poi ghiaccio il più presto possibile, quindi due passi a mano per farlo sgranchire, poi si mette la pasta defatigante, si protegge con fogli di quotidiano e si mettono le fasce. Va bene anche la creta, anche senza fasce: in questo caso sicuramente il cavallo la spargerà ovunque, ma si fa presto a pulirlo.
Utili anche i massaggi col gel rinfrescante. Bene anche l’idromassaggio, ma i cavalli vanno abituati a poco a poco e comunque durante il trattamento non si possono mai lasciare soli; c’è chi lo sopporta con più o meno calma, dipende dal soggetto.
Integrare
Buono anche aiutare i cavalli in attività con gli integratori: dai più banali elettroliti agli aminoacidi alle maltodestrine; in gara una pasta per bocca che aiuti a smaltire l’acido lattico. Anche prima di un barrage: perché anche se piccolo è un aiuto, per loro.
Facciamogli i piedi
Il grasso, anche spray, da usare sempre almeno due volte al giorno: terminato il lavoro, sui piedi asciutti per proteggere dall’acqua che in eccesso può arrivare a indebolire l’unghia.
Poi la doccia rinfrescante e una bella saponata sono di prammatica: un bravo groom la saponata la fa praticamente ogni giorno, la pulizia è fondamentale specialmente con questa sabbia bianca, silicea che è molto fastidiosa, si insinua sotto il pelo e può causare abrasioni e ragadi. Per evitare queste ultime asciugare sempre molto bene gambe e nodelli.
Ragadi: come curarle?
Quando insorgono devi tenere il cavallo il più asciutto possibile, usare buone creme, tenere la parte coperta il più possibile: la cosa migliore è proprio evitare che vengano, per questo dobbiamo curare in modo attento pulizia e igiene. Capitano anche a cavalli seguiti da groom bravissimi: forse le gambe con le balzane e quindi i pastorali con la pelle rosa sono più delicati, forse certi soggetti sono più predisposti, a volte capita che in certi concorsi ci sia un’esplosione di casi. Comunque sono noiose, cerchiamo di prevenirle.
I viaggi
Curare moltissimo l’idratazione, specialmente prima di quelli lunghi: farli bere tanto, se occorre idratarli con sacchi di liquidi via flebo, farli bere durante le soste e dare solo cibo che può essere bagnato. Anche la Vitamina C è utile, ma l’acqua è la cosa più importante.
P.s.: ci piacerebbe passare da superesperti di cavalli atelti, ma quanto sopra lo dobbiamo in grandissima parte all’esperienza di tanti professionisti diversi. Groom, veterinari, proprietari, cavalieri, amazzoni: persone di indiscussa compentenza che ci hanno dedicato un po’ del loro tempo, e della loro passione.
Grazie a ognuno di loro, per ogni pensiero che hanno voluto condividere con noi.
Di cosa parlerà la lezione nr.3 di ‘Benessere dei cavalli fo dummies‘?
Lo scopriremo insieme…ma se avete richieste particolari non siate timidi: siamo qui per voi!