Roma, 9 dicembre 2021 – Immaginate un sito internet attraverso il quale consultare migliaia di opere riguardanti tutto quello che è stato scritto in millenni di convivenza tra l’uomo e il cavallo.
Un vero paradiso per gli amanti di questo meraviglioso animale, la cui storia è così strettamente legata a quella della nostra civiltà e che continua a ispirare la passione di milioni di persone in tutto il mondo.
Ebbene, ora questo luogo di meraviglie esiste: è la Biblioteca Mondiale del Cavallo.
È stato in occasione dei Campionati del Mondo d’Equitazione, tenutisi in Normandia nel 2014, che questo progetto ambizioso ha iniziato a prendere forma.
Proprio in Normandia, il Polo per la Ricerca nelle Scienze Umane (MRSH) dell’Università di Caen, già da tempo era impegnato nello sviluppo di progetti multidisciplinari per l’applicazione delle nuove tecnologie digitali a diversi campi del sapere.
C’era quindi una competenza specifica già sufficientemente affinata.
Per realizzare il progetto sono stati chiamati a collaborare due esperti di comprovata fama: Xavier Libbrecht, caporedattore della rivista L’Eperon, e Marie-Laure Peretti, che per anni ha gestito l’unica libreria di Francia specializzata in pubblicazioni di argomento equestre, la Librairie du Cheval di Parigi.
Come base di partenza i nostri amici d’oltralpe disponevano di un formidabile strumento analogico: il monumentale Saggio di bibliografia ippica (Essai de Bibliographie Hippique, 1915-1921) in cui, dopo un lavoro durato vent’anni, agli inizi del Novecento, il generale Gabriel-René Mennessier de La Lance, ha catalogato, commentato e arricchito di notizie biografiche tutto ciò che era stato scritto sul cavallo fino alla sua epoca.
Non solo in francese, ma anche in altre lingue!
A partire dal 2016, i primi dati e i primi testi hanno cominciato a essere messi online e oggi la Biblioteca Mondiale del Cavallo conta circa 15.000 titoli.
Il sito si presenta come un portale web, in cui vengono pubblicati regolarmente interessanti articoli di argomento equestre, in francese, inglese e in spagnolo.
Il suo cuore è però un potente motore di ricerca, che consente di consultare online migliaia di opere, alcune delle quali molto rare, compresi numerosi manoscritti.
Si possono effettuare ricerche per autore, per argomento, per parole chiave, circoscrivendole, se si vuole, a un determinato periodo storico.
La ricerca dà accesso a delle schede ricche di informazioni e, con un semplice click, si può poi visualizzare (e scaricare) direttamente i testi, oltre alle notizie biografiche sugli autori e ad altre informazioni.
Nel caso in cui si tratti di volumi già digitalizzati da altre biblioteche, si viene rinviati direttamente alla relativa pagina web.
“In questo modo – spiega Marie-Laure Peretti – le biblioteche mantengono la proprietà delle loro opere, ma vedono valorizzato il loro patrimonio, attraverso un sito di riferimento per tutti coloro che, a vario titolo, si interessano alla cultura equestre”.
L’accessibilità delle opere è, ovviamente, vincolata alla legge sul diritto d’autore.
Possono quindi essere consultate integralmente solo opere i cui autori siano morti da almeno 70 anni.
Il sito, però, contiene anche informazioni relative a opere più recenti e rappresenta, quindi, un utilissimo strumento di consultazione bibliografica.
“La missione del Polo per le Ricerche nelle Scienze Umane – spiega Pascal Buléon, direttore dell’MRSH – è proprio lo sviluppo di progetti che mettano in contatto mondi che non hanno apparentemente niente in comune, come nel caso delle tecnologie digitali e dell’equitazione. Sono attualmente oltre 60 i progetti ai quali lavoriamo, dalla Biblioteca Virtuale dell’Abbazia del Mont Saint-Michel, all’edizione digitale delle opere complete di Cartesio. All’interno del MRSH è stato costituito un Polo per i Documenti Numerizzati, che sviluppa strumenti digitali per l’edizione e lo studio dei testi. Per fare un esempio delle applicazioni pratiche, si pensi che il più usato dizionario online dei sinonimi oggi utilizzato in Francia è stato realizzato qui”.
Non ci si deve però spaventare.
Non c’è bisogno di essere degli studiosi per godersi il patrimonio di testi e di splendide immagini contenuto nella Biblioteca.
Con un po’ di pratica, si può trovare di tutto, dai trattati d’equitazione antichi, alle tavole anatomiche del trattato di ippiatria di Philippe-Étienne Lafosse (1722), dai testi di veterinaria a splendidi libri che mostrano le sensazionali esibizioni di amazzoni e cavalieri circensi.
E poi gli attacchi, le corse (clickando sui link potete farvene un’idea). Insomma, davvero di tutto.
La Biblioteca, che è sostenuta dal Ministero della Cultura e dalla Regione Normandia, organizza, inoltre, degli incontri periodici.
Il primo, dedicato all’opera di Senofonte, si è tenuto nel 2019, nella sede di Hermes a Parigi.
Dopo la pausa forzata, a causa della pandemia, il secondo si è tenuto lo scorso 2 dicembre, presso la sede dell’MRSH, a Caen.
È stato dedicato al bel libro di Frédéric Magnin sul trattato sinora inedito e sconosciuto del Signore di Lugny un cavaliere francese, nato a Ferrara, vissuto a cavallo tra il Cinque il Seicento.
Magnin ha rivelato con i suoi studi un’opera che è la seconda di argomento equestre, oggi conosciuta, scritta da un autore di lingua francese.
“Il prossimo incontro – ci dice Xavier Libbrecht – vorremo dedicarlo all’equitazione italiana del Rinascimento. Contiamo di tenerlo il prossimo anno, in una sede che spero sarà una bella sorpresa”.
Potete star certi che torneremo a parlarvene appena ne sapremo di più.
Qui un articolo sul libro di Tomassini ‘Le Opere della Cavalleria”