Bologna, 11 febbraio 2024 – ‘Onore delle armi’ per l’agente Aurora che ci ha lasciato la scorsa settimana. L’agente Aurora è – era – l’imponente grigia diventata famosa per aver aperto il corteo funebre di Elisabetta II. Ma quella non è stata l’unica missione di rilievo che ha contraddistinto la sua carriera. Era in servizio il giorno del matrimonio di Harry e Megan, duca e duchessa del Sussex e ha scortato i Windsor in moltissime occasioni pubbliche.
Purtroppo però, proprio la sua imponente presenza che le ha portato tanto onore in servizio, è stata la principale causa dell’impossibilità di offrirle delle cure efficaci per alleviare il dolore causato da una irreversibile zoppia che la affliggeva da diversi mesi.
1,82 al garrese, Aurora aveva lasciato il servizio attivo il 20 settembre del 2022, dopo sette anni di lavoro in polizia. Ritirata a soli 13 anni, la cavalla, che in scuderia chiamavamo Doris, era stata affidata alle cure della Horse Trust, un’associazione che opera con il patrocinio della casa reale britannica, che l’ha seguita con tutta l’attenzione possibile fino alla fine.
Il tributo della gente e delle istituzioni
Essendo Aurora una sorta di personaggio pubblico per molti britannici, la sua dipartita è stata accompagnata da diverse dichiarazioni ufficiali.
La prima è stata quella del portavoce della Horse Trust. Che ha ricordato come la cavalla fosse riconoscibile al paddock anche da lontano in virtù della sua presenza statuaria.
«A causa della diagnosi riguardante la zoppia e delle sue dimensioni, la prognosi era molto limitata e le opzioni terapeutiche disponibili avrebbero avuto un forte impatto sulla qualità della sua vita. Pertanto, si è deciso di lasciare che Aurora finisse i suoi giorni in pace e senza ulteriori sofferenze. Il suo carattere gentile, la sua straordinaria bellezza e la sua taglia XL, l’hanno resa molto popolare tra i nostri visitatori. Nei giorni della sua meritata pensione, Aurora aveva quasi sempre la testa fuori dalla porta del box. Ed era sempre disponibile per le carezze delle persone che l’hanno conosciuta».
Per ricordare e salutare Aurora, ha preso la parola anche un portavoce della sezione a cavallo della Thames Valley Police. «Aurora aveva un carattere così dolce, era un altro dei nostri giganti gentili. In genere si prendeva cura dei cavalieri più giovani, ma faceva sempre un buon lavoro anche per tenere la nostra attenzione sempre accesa».
Dicono che la civiltà di un popolo si misuri da come tratta i propri animali. Onorarli anche ‘dopo’, fino alla fine, è sicuramente un segno di grande civiltà.