Bologna, 6 gennaio 2024 – Prima ancora della legge, c’è arrivata la nuova cultura alimentare: chiude a Parigi l’ultima macelleria equina e il signor Leban va in pensione senza ‘eredi’ per la sua attività. Succede nel XV arrondissement, in rue de Cambronne, e a chiudere i battenti è la Boucherie Chevaline, ultimo punto vendita di carne equina della Ville Lumière.
A luglio dello scorso anno, un deputato francese aveva presentato un progetto di legge per chiedere che si vietasse il consumo di carne equina su tutto il territorio francese. Ma prima ancora che la proposta facesse il proprio iter burocratico, Jacques Leban, classe 1944, ha deciso di chiudere bottega e andare in pensione. Facendo scendere per sempre la saracinesca quindi dell’ultima macelleria equina di Parigi.
«Sono stufo di essere chiamato assassino» ha dichiarato l’anziano macellaio che comunque, alla sua età, ha tutto il diritto di godersi una tranquilla pensione.
La chiusura dell’attività del signor Leban non risolve certo il problema dell’intera Francia in merito al consumo di carne equina. Tuttavia descrive a chiare lettere l’orientamento alimentare dei francesi.
Si pensi che nel 2022, per la filiera alimentare, sono stati macellati in Francia 3.882 cavalli. Contro i circa 22.639 che sono finiti nei piatti degli italiani.
Per quanto riguarda i parigini, pare che il problema sia perfino più radicale e riguardi in realtà tutti i tipi di carne. Secondo i dati dell’agenzia di pianificazione urbana di Parigi, pare che negli ultimi 20 anni abbia cessato l’attività un terzo delle macellerie. A tutto vantaggio dei negozi che commercializzano prodotti per diete vegetariane e vegane.