Bologna, 30 marzo 2024 – Era successo anche nel 2023, esattamente nello stesso periodo e per lo stesso motivo: Listeria. Anche per quest’anno, sul sito del Ministero della Salute, nella sezione dei richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, pochissimi giorni fa si è rinnovato il triste appuntamento con un alimento sempre molto discusso e discutibile: la carne di cavallo.
L’azienda produttrice, che ha ottemperato agli obblighi di legge inoltrando ben tre richiami, è la Alì che, con marchio proprio o di terzi ha richiamato per rischio biologico le confezioni di sfilacci di equino da lei prodotti.
Il Ministero della salute ha immediatamente comunicato il richiamo e ora le confezioni ‘incriminate’ sarebbero state ritirate dalla vendita.
Nel lotto di carne di cavallo preconfezionata della Alì sarebbe stata rilevata la possibile presenza di Listeria monocytogenes.
Gli avvisi del richiamo riguardano il lotto numero 24001987 degli Sfilacci Equini prodotti e confezionati dalla ditta Europe Meat International S.r.l. nel proprio stabilimento di Resana, in provincia di Treviso. I richiami riguardano gli Sfilacci Equini prodotti per Ali s.p.a e venduti a marchio “Casa Alì” in vaschette ATP da 80 grammi ciascuna e con data di scadenza fissata al 4 maggio 2024 e al 7 maggio 2024 e gli Sfilacci Equini prodotti per Naba Carni spa e venduti a marchio “Masina dal 1929” in sacchetti in ATP da 100 grammi ciascuno e con data di scadenza fissata al 12 luglio 2024.
Per onestà intellettuale va detto che la Listeria non è veicolata solo dalla carne di equino e in passato sono stati soggetti a ritiro anche pollame e carne bovina. Così come va specificato che la Alì ha adempiuto a ogni norma di legge segnalando il richiamo, cosa che naturalmente è ‘meno certa’ per quanto riguarda tutta la carne, equina in primis, che deriva da filiere non altrettanto controllate.
La Listeria
Batterio patogeno Gram-positivo, la Listeria Monocytogenes è comunemente presente nell’ambiente. Per la maggior parte delle persone che ne viene a contatto attraverso cibi contaminati i sintomi sono lievi o perfino nulli. Negli individui vulnerabili, gli effetti della Listeriosi invece posso essere molto seri. Le persone più a rischio includono donne in gravidanza, neonati, anziani e individui con un sistema immunitario compromesso.
La pericolosità della Listeria Monocytogenes deriva dalla sua capacità di crescere e riprodursi a temperature molto variabili e di sopravvivere anche a temperature basse, come quelle tipiche dei frigoriferi. Ciò significa che anche se l’alimento contaminato viene conservato correttamente, il rischio di contaminazione resta presente.
La listeriosi è considerata una zoonosi prioritaria in UE. Con 1876 casi notificati, nel 2020 è stata la quinta zoonosi maggiormente riferita nell’Unione europea.
Gli alimenti principalmente associati alla listeriosi comprendono il pesce affumicato (es. salmone), prodotti a base di carne (paté di carne, hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie), formaggi a pasta molle, formaggi erborinati, formaggi poco stagionati, vegetali preconfezionati e latte non pastorizzato.
Come funzionano i richiami
Come si legge sul sito del Ministero della salute, gli operatori del settore alimentare (OSA) hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare il prodotto dal mercato. In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve inoltre provvedere al richiamo cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute. La pubblicazione del richiamo nel portale internet del Ministero è a cura della Regione competente per territorio, che lo riceve direttamente dall’OSA, previa valutazione della ASl. Oltre ai richiami di prodotti alimentari, sono pubblicate on line anche le revoche dei richiami successivi a risultati di analisi favorevoli, scadenza o per altri motivi. Sono autentici e assolvono agli obblighi di informazione ai consumatori soltanto i richiami e loro revoche pubblicati nel portale del Ministero della Salute. Il Ministero della salute non è responsabile di avvisi non pubblicati nel portale e di eventuali manipolazioni o falsi diffusi on line, per i quali si riserva denuncia all’autorità giudiziaria.