Roma, 25 settembre 2024 – Limerick: una piccola cittadina nelle vicinanze di Dublino, dolcemente adagiata sulle verdi colline irlandesi, si affaccia sul fiume Shannon che scorre placido e annoiato. Un quadro in cui tutti noi vorremmo vivere. Cavalli che pascolano liberamente dove possono. Limerick è meglio conosciuta, in modo dispregiativo, come la “Stab City”, ossia la città delle coltellate. Ebbene, è stata la capitale degli omicidi dell’Europa occidentale nel 2008.
Qui, in una delle città irlandesi in cui la promessa del benessere consumistico ha tardato ad arrivare, il disagio sociale ha creato non pochi problemi ai cittadini, soprattutto a livello reputazionale. Sono stati molti i tentativi, le leggi e i progetti che sono intervenuti negli anni e uno delle normative emanate più assurde, per noi, è il divieto della cosiddetta “cultura equina urbana”. Infatti, in queste zone è molto diffusa la tendenza dei giovani a crescere insieme ai cavalli, allevandoli in città, addestrandoli, allenandoli e, talvolta, facendoli correre. Ma la principale attività di questi cavalli allevati dai giovani, che potremo definire Pony Boy, è quella di utilizzarli nel più antico dei modi: come mezzi di trasporto.
Non è, quindi, raro vedere girare per le strade i ragazzi sui sulky che vanno a svolgere le quotidiane incombenze o vedere passare per le vie della città dei ragazzi vestiti in tuta e scarpe da ginnastica mentre montano a pelo. E, nonostante le ondate di applicazione della legge da parte delle agenzie locali che multano i proprietari e radunano i cavalli “urbani” vendendoli o destinandoli a fini ben peggiori, questo legame tra i giovani e i cavalli non sembra minimamente vacillare.
Il legame tra un uomo e il suo cavallo sembra essere percepito come un diritto intimo e naturale, contro ogni prospettiva consumistica e annientatrice delle singole individualità e cultura, possedere un cavallo è fortunatamente sentito ancora come uno dei pochi legami rimasti con la sbiadita tradizione agraria irlandese. Da questa prospettiva, i cavalli rappresentano una rassicurazione con l’affidabilità del passato, come una certa quantità intrinseca di autosufficienza tradizionale che si riaffermava nelle vite di ogni nuova generazione. Il loro valore non può essere misurato in euro, ma hanno un valore identitario importante che non può essere combattuto attraverso divieti.
La cultura equina urbana in Irlanda ha un legame così profondo da aver dato origine anche a una canzone “Horse Outside” del duo The Rubberbandits che voleva essere provocatoria ma che è diventata virale ed è arrivata oggi a oltre 23 milioni di visualizzazioni su YouTube.
Il ritornello è cantato da un uomo che cerca di corteggiare una ragazza convincendola ad andare via con lui anziché con i suoi coetanei più ricchi che avevano delle automobili durante una festa di nozze:
“Al diavolo la tua Honda Civic, ho un cavallo fuori
Al diavolo la tua Subaru, ho un cavallo fuori
E al diavolo la tua Mitsubishi, ho un cavallo fuori
Se stai cercando un passaggio ho un cavallo fuori.”
Davanti a una proposta così come si potrebbe preferire un’automobile?
Photograph: Keith Mcgovern