Bologna, 25 agosto 2023 – Dopo orologi e cioccolato, la terza stella che brilla in Svizzera è sicuramente la diplomazia, ambito che non ha mai trovato impreparato il piccolo paese extra-comunitario nel cuore dell’Europa. L’episodio che ha al centro alcuni reperti (tra i quali degli antichissimi cavallini) ne è la prova.
La direttrice dell’Ufficio federale della cultura, Carin Bachmann, ha consegnato ieri all’ambasciatore cinese Shihting Wang cinque beni culturali cinesi.
La restituzione riguarda una piccola statua equestre della dinastia Han, un grande vaso vinario Cizhou, una coppia di statuette di cavalli della dinastia Tang e una moneta della dinastia Yuan.
I cinque oggetti sono stati confiscati nel corso di diverse procedure penali nei Cantoni di Basilea Città e del Ticino e successivamente consegnati alla Confederazione.
Come si legge in un comunicato sul portale del Governo svizzero…
‘la restituzione si iscrive nell’attuazione della legge federale sul trasferimento internazionale dei beni culturali (LTBC), che attua la Convenzione UNESCO del 1970 concernente le misure da adottare per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali. Quanto avvenuto sottolinea l’impegno comune della Svizzera e della Cina ad applicare la Convenzione UNESCO e a contrastare il traffico illegale di beni culturali. Una volontà ulteriormente sancita dall’accordo bilaterale sull’importazione e l’esportazione illecite e sul rimpatrio dei beni culturali concluso dai due Paesi nel 2014. La LTBC disciplina l’importazione di beni culturali in Svizzera, la loro esportazione e il rimpatrio a partire dalla Svizzera. Prevede inoltre misure contro l’illecito trasferimento di proprietà dei beni culturali. Con questa legge la Confederazione intende fornire un contributo al mantenimento del Patrimonio culturale dell’umanità. E impedire il furto, il saccheggio e l’importazione ed esportazione illecite dei beni culturali’.