Bologna, 19 maggio 2023 – Il nuovo numero di Cavallo Magazine interamente dedicato agli istruttori e grandi maestri é disponibile a partire da oggi venerdì 19 maggio.
Non perdere il nuovo numero che ti farà immergere in un’atmosfera da sogno, attraverso spettacoli equestri e arti figurative, esaltando il rapporto uomo cavallo sotto ogni forma artistica.
È possibile ordinarlo sul sito shopcavallomagazine.it e riceverlo direttamente a casa propria a € 7,00 – spese di spedizione incluse.
Ma non solo: Cavallo Magazine è anche disponibile in formato digitale, scaricabile tramite Apple Store e Google Play.
Vi proponiamo di seguito, in versione integrale, l’editoriale del Direttore Corrado Piffanelli.
La grande bellezza della parola Maestro
Maestro è parola bella e piena di significato. È più di docente, professore, insegnante, istruttore. Viene da “magis” che significa infatti “più” ed è contrapposto a minus (da cui poi minister). Maestro è Morricone oppure Pavarotti, lo sono Masaccio e i fiamminghi, Leonardo, Michelangelo e Paolo Uccello, maestro assoluto delle battaglie equestri.
Maestro non è solo qualcuno che insegna. È chi affianca la luce della conoscenza al dono di saperla comunicare: non solo a parole. Maestro dà vita a una scuola, incanalando un universo di suggestioni, emozioni, conoscenze, energie e cambiamenti in una filosofia che diventa scuola di pensiero, accademia, filosofia di vita, temperie artistica. Il maestro cambia la società, l’epoca, il pensiero, rivoluziona senza muovere un dito.
Mario Belardinelli cambiò il tennis costruendo la squadra che con Panatta, Barazzutti, Zugarelli e Bertolucci vinse l’unica Davis dell’Italia e rese il tennis uno sport popolare, mai più pantaloni lunghi bianchi ma polo e calzoncini. Arrigo Sacchi cambiò il modo di intendere il calcio, rivoluzionando approccio e filosofia di milioni di ragazzini nelle accademie e nei camp. Jesse Owens cambiò per sempre i rapporti tra sport e politica, Alberto Castagnetti ha dipinto d’oro la scuola del nuoto azzurro da Lamberti alla Pellegrini, disciplina in cui sono maestri Bob Bowman mentore di Phelps, Jacco Verhaeren e Dennerlein, a partire dai quali niente è stato più come prima.
Negli sport equestri, la nozione di maestro alza di una tonalità lo spartito: la sensazione di libertà, amore e dedizione che permea il rapporto tra uomo e cavallo declina la parola a una valenza superiore, etologica si direbbe, in cui il sentire e svelare noi stessi, il comprendere il nostro essere più profondo, l’approdo alla dimensione reale arriva come tappa conclusiva di un viaggio interiore alla scoperta della bellezza in cui il maestro gioca davvero il ruolo di Mantegna e Giorgione, di Fellini e Monicelli, di De Chirico (non a caso il suo cavallo è bianco, impronta di vita su cui costruire il resto) a De Sica. Dick Fosbury ha cambiato la storia del salto umano come Federico Caprilli, a proposito di salti, ne ha modificato per sempre l’approccio a quello equestre, ribaltando completamente il rapporto tra uomo e cavallo. Costante d’Inzeo, aprendo per la prima volta nel 1934 la porta della Farnesina, ha edificato la scuola che avrebbe regalato con Raimondo d’Inzeo e poi Graziano Mancinelli gli unici due ori olimpici nel salto ostacoli italiano dopo la seconda guerra mondiale.
A questi maestri straordinari, da Nuno Oliveira ai nostri Luca Moneta e Arnaldo Bologni, da Monty Roberts alle grandi famiglie dei Pessoa, dei Truppa, dei Roman e dei Laliscia, a questi personaggi capaci di cambiare la nostra vita e la nostra community, a questi maestri che hanno così profondamente inciso nelle nostre vite dedichiamo questo numero speciale di Cavallo Magazine. Nella speranza che il messaggio e la ricchezza di questi maestri possano raggiungere sempre più giovani e sempre più persone, comunicando la bellezza unica di un cavallo e di un’amazzone o cavaliere che si alternano nella parte di maestro e allievo. Perché la vera genialità, per dirla con Goethe, è nel vedere l’ovvio.
di Corrado Piffanelli, direttore di Cavallo Magazine – corrado.piffanelli@
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