Dusseldorf, 18 luglio 2022 – Bisognerebbe sempre dare retta agli amici.
E Bartolo Messina era tanto tempo che mi diceva ‘Vieni a vedere Cavalluna, è qualcosa che devi conoscere: è il tetto del mondo dello spettacolo equestre’.
Così finalmente ho messo da parte la mia terribile pigrizia, le mille urgenze di cui mi riempio le giornate e sono volata in Germania, a Dusseldorf, una delle tappe del tour 2022 di questo spettacolo che è ormai una istituzione.
Che già quando arrivi lì ti accorgi perché fa regolarmente 20.000 spettatori ogni week-end: location studiate a tavolino per essere comode da raggiungere, vicine agli aeroporti.
Fuori dai soliti schemi equestri: Cavalluna viene allestito nei palazzi dello sport dedicati di solito a pallavolo e basket.
Perfetti perchè con questa configurazione di spalti la scena è perfettamente visibile e vicina a tutti gli spettatori.
“Quest’anno davvero non puoi perdertelo:non ci sono mai stati così tanti artisti italiani” mi spiegava Bartolo, per invogliarmi ancora un po’ di più.
E in effetti è stato bello arrivare là nelle scuderie dietro l’ingresso degli artisti al PSD Bank Dome e sentire parlare anche tanto italiano tra tedesco, francese, inglese, spagnolo, portoghese.
Un po’ come sentirsi a casa, che alla fine in ogni posto dove ci sono i cavalli per tutti noi è sempre casa.
Con gli artisti che durante lo show brillano al centro della pista e vedi tornare gente di cavalli appena si lasciano cadere il ‘sipario’ alle spalle. E ritrovi la protagonista principale dello spettacolo che bagna le gambe e rifà le trecce ai suoi cavalli come una qualsiasi ragazza di scuderia.
E’ bello potersi rendere conto che spente le luci dei riflettori l’adrenalina delle performance lascia il posto alla calma tranquilla del lavoro ben fatto, della cura dei particolari.
Ed è stato bellissimo conoscerli tutti questi artisti, provenienti dalle discipline più diverse e dai paesi di mezzo mondo.
Alcuni sono nati in famiglie di tradizione circense, altri nel paesino di fianco a quello dove abito e vengono dalla monta da lavoro, o da un angolo sperduto di Sicilia da dove solo passione e talento potevano spingerli sin qua.
Passione, talento, impegno, tatto equestre: sono le cose che uniscono tutte le persone che ad ogni spettacolo ricreano la magia di Cavalluna.
Perché al di là degli applausi, della scenografia fantastica, delle luci e delle idee teatrali capaci di stupirti questo mondo è fatto di tanto lavoro, di mania per la perfezione, di voglia di dare soltanto il meglio.
“Qui vai avanti e rimani se sei bravo, c’è solo meritocrazia: ogni domenica si fa una riunione e si parla di come sono andate le cose, bene o male, gli aspetti da migliorare” ci ha spiegato Bartolo.
Perché quello tedesco è un pubblico molto difficile, ad alto tasso di cultura equestre e per questo gli applausi qui sono tanto preziosi.
Un mondo dove chi sceglie di abitarlo ha la libertà di seguire seriamente i suoi sogni.
Parlando con cavalieri e amazzoni qui l’altro fil rouge che li unisce in modo evidente è la capacità di aver creduto al desiderio più grande di quando erano piccoli.
Tutte storie che ci ha emozionato ascoltare, e che ci ha fatto bene sentire e per questo ve le proporremo tutte nei prossimi giorni.
E tutti momenti che in qualche modo vogliamo farvi arrivare, perché a noi hanno toccato il cuore.
Dal tour delle scuderie per i fan dei vari artisti sino alla fine dello spettacolo, quando gli spettatori possono scendere dalle tribune e andare a salutare tutti i protagonisti che li attendono a bordo pista.
Perché c’è tanto della vita di ognuno di noi nei cavalli e nelle persone che costruiscono, ogni volta, la magia di Cavalluna.
E perché è bello che chi ha dei sogni sappia che si possono realizzare, davvero: seriamente.