Bologna, 8 dicembre 2024 – Sono anni che si sente parlare e si ha notizia di cavalli a cui vengono ‘rubate’ le code o porzioni di criniera. Vengono messi al paddock dagli ignari proprietari che quando vanno a prenderli per farli rientrare in scuderia li trovano privati di porzioni più o meno significative dei loro crini.
Per chi come noi è diventato grande pettinando prima le code e le criniere dei vari My Little Pony e poi quelle dei nostri amici di scuderia, questa pratica ha sempre avuto il valore dell’atto di un folle.
Una persona disturbata mentalmente che se la prende con i cavalli per cattiveria o per fare dispetto.
Eppure, secondo indagini condotte recentemente negli Stati Uniti, pare che questa sia solo la ‘migliore’ delle ipotesi…
Per quanto sia difficile da immaginare, pare che il crine rubato sia una delle tante merci che alimentano il mercato nero. E quindi, tolta l’insanità mentale che comunque non è mai da escludere, il vero motivo che si cela dietro questi atti di vandalismo nei confronti di animali vivi – per i quali coda e criniera hanno una funzione e non sono accessori – è uno dei più squallidi: il cash. Il denaro che il crine frutterebbe al mercato nero dove viene venduto/acquistato per realizzare archetti di violino, gioielli ed extension per i cavalli da show che hanno una brutta coda.
Incredibile no?