Roma, 17 luglio 2024 – L’approfondimento di oggi è volto a ricapitolare quelli che sono i medicinali più usati nelle emergenze in scuderia, ovvero quella dotazione di urgenza che permette di stabilizzare il paziente (equino). Vuole essere un’infarinatura generale che garantisca anche al neofita di sapere a cosa servono e perché si usano determinati farmaci, senza in alcun modo venir meno alla regola principe per cui solo il veterinario può procedere alla somministrazione.
Se pensiamo ai disturbi più comuni nei cavalli senza dubbio ci vengono in mente le coliche che possono essere da costipazione, gassose, da dislocazione, torsione.
I sintomi più comuni che può mostrare un cavallo in colica sono:
Raspare, sudare, guardarsi il fianco, buttarsi per terra, calciarsi sotto la pancia, manifestarsi nervoso, aumento della frequenza cardiaca, respiro affannato, per sintetizzare una sintomatologia algica.
Le coliche si possono suddividere in chirurgiche e mediche.
La gestione chirurgica è quella che presenta una dolorabilità particolarmente elevata non gestibile dai farmaci.
Per le coliche mediche si usano invece medicinali antispastici e antidolorifici principalmente da iniettare in vena per garantire un effetto più immediato, tra i più diffusi sono N-butilbromuro di joscina e paracetamolo (es. Buscopan Compositum), scopolamina butilbromuro (es. Buscopan uso umano), noramidopirina metansolfonato sodico (es. Novalgina), fino ad arrivare al flunixin sale di meglumine (es. Finadyne), che ha un’azione più forte ma ha lo svantaggio di coprire i sintomi rischiando di non poter effettuare una diagnosi corretta. Queste sono tutti farmaci che servono
a contenere il cavallo ed evitare che si faccia male, allo stesso scopo è utile passeggiare a mano il cavallo in colica, evitando che si lasci cadere a terra o che si rotoli.
Dopo aver gestito lo stato di dolore del cavallo è bene reintegrarlo di liquidi tramite i fluidi (ringer lattato o soluzione elettrolitica reidratante) disponibili in sacche da 1 a 5 litri. Questo per mantenere il cavallo idratato e per attivare un’azione disintossicante (vista la possibilità di tossicosi, liberazione di tossine che dal lume intestinale si sprigionano in circolo provocando un’intossicazione secondaria).
É importante saper osservare il cavallo e ad una prima identificazione dei sintomi non temporeggiare nel chiamare il veterinario.
Un’altra situazione di urgenza può essere una dermatite dovuta per esempio ad una puntura di insetto, o una reazione orticarioide: in questi caso si usa un farmaco a base di cortisone, il più comune è il desametasone (es. Dexadreson); se la reazione è epidermica è utile un lavaggio con la clorexidina, o shampoo a base di ribes. I cortisonici o gli antistaminici come neoantergan (es. Clorfenamina) possono essere utili anche in casi di crisi respiratoria asmatica improvvisa che si manifesta in un atteggiamento di fame d’aria, frequenza respiratoria molto alta, respiro affannato.
Se ci troviamo davanti a una ferita, che può essere da taglio o da incidente acuto è necessaria una copertura antibiotica tramite un’iniezione intramuscolo tra i farmaci più comuni la penicillina (es. Combiotic, Repen), a cui se necessario può seguire un’eventuale sutura, pomate antibiotiche e successiva fasciatura dell’area interessata.
Sobbattiture o chiodi da strada sono anch’essi incidenti frequenti, in questi casi si può intervenire con un antinfiammatorio e antidolorifico specifico per problemi ortopedici quale può essere il Fenilbutazone.
Ci sono poi i sedativi, più blandi come l’acepromazina maleato (es. Prequillan, prescrivibile) o più efficaci come per esempio il Domosedan (di sola dotazione veterinaria) che possono essere utili per il contenimento del cavallo, nel caso non si facesse avvicinare per essere medicato, iniettabile sia in vena che in muscolo sono utili per apportare le prime cure.
Per i traumi, dovuti per esempio all’ “inboxamento” del cavallo si può procedere con un antidolorifico che sfiammi la parte colpita e un tranquillante per tenere il soggetto sedato e fare una valutazione corretta e dettagliata.
L’intervenire dopo un colpo di calore, invece, prevede la termoregolazione dell’animale con delle docce fredde, la somministrazione di fluidi, asciugamani bagnati sul capo, ghiaccio.
Tra i problemi da scuderia classici ci sono poi le ragadi, lesioni cutanee più croniche, infezioni batteriche che vanno disinfettate con per esempio clorexidina o betadine, e poi medicate con pomate adatte: antibiotiche, barriera, cicatrizzanti.
Ogni farmaco iniettabile ha delle sue prerogative, per esempio il Repen o il Combiotic va necessariamente fatto in muscolo mentre il Fenilbutazone va necessariamente iniettato in vena.
Per essere pronti in qualsiasi momento è bene far scorta anche degli “attrezzi” del mestiere come, ago cannula e deflussore, fascia vetrap, cotone garzato, siringhe di varie dimensioni 2,5, ,5, 10, 20ml.
Si ringrazia per gli spunti e le nozioni il Dott. Francesco Putti medico veterinario specializzato in medicina e chirurgia del cavallo.