Roma, 13 ottobre 2024 – Il cavallo, soprattutto quello sportivo, nella maggior parte delle realtà moderne, passa gran parte del suo tempo nel box che dev’essere dunque, non solo delle giuste dimensioni (minimo 3mt x 3mt), con acqua e foraggio sempre a disposizione ma, accuratamente predisposto con una lettiera adeguata alle sue esigenze. Oltre ad essere confortevole (morbida e accogliente) deve anche garantire le giuste condizioni igienico sanitarie.
Non è da trascurare che stazionando in box i piedi del cavallo sono a stretto e continuo contatto con la lettiera che deve essere idonea, affinché non dia seguito ad infezioni, e, come buona norma insegna, tenuta pulita: il benessere del cavallo dipende anche da questi accorgimenti.
Tra le sue caratteristiche ci deve essere l’assoluta assenza di sostanze tossiche, l’esigua emissione gassosa e polverosità ,e la ridotta appetibilità per il cavallo.
Una buona lettiera riesce anche a venire incontro alle esigenze di chi governa: riducendo i tempi di gestione, agevolando lo stoccaggio e il trasporto, e essendo facilmente smaltibile.
La pulizia del box riguarda soprattutto l’areazione dello stesso e l’eliminazione delle fiande e le conseguenti esalazioni di gas tossici (es. ammonio), generati principalmente dalle deiezioni e dalle reazioni chimiche della lettiera con l’umidità. L’umidità infatti favorisce la formazione di muffe e parassiti che possono provocare l’insorgenza di tossi o reazioni allergiche.
Sono davvero tra i più diversi e disparati i materiali che negli anni sono stati utilizzati a tal fine, di seguito analizzeremo quelli tra i più diffusi e risultati congeniali.
Primo tra tutti, per tradizione di utilizzo, è la paglia, prodotto vegetale di scarto del raccolto dei cereali (frumento, orzo, avena), privo di polveri, morbida così da invogliare il cavallo a coricarsi, senza poi lasciare residui sull’animale una volta in piedi (anche per questo prediletta dagli allevatori nella gestione dei puledri appena nati e in fase di svezzamento); allo stesso tempo però può tendere ad ammuffire (se non ben conservata), è scarsamente assorbente, e il cavallo ne può essere attratto per nutrirsene: che, se da un lato è un aspetto positivo (fonte di distrazione, impiego del tempo, mantenimento attivo del tratto digerente), ha anche il suo lato negativo, ovvero a fine giornata si rischia di rimane senza lettiera!
Tra i prodotti derivati dal legno ci sono i trucioli, senz’altro noti, che possono derivare da diverse specie di albero come pino, abete, cedro, faggio per citarne alcuni. Seguono dei procedimenti di produzione (essiccazione e setacciatura) che li rendono estremamente assorbenti liberi dagli enzimi e dalla polvere. Sembra il prodotto ideale ma può avere costi elevati e non sempre è di facile smaltimento.
La carta è un altro prodotto molto utilizzato; anche se richiede una pulizia e un reintegro più frequenti.
Deriva spesso da scarti di carta delle fabbriche che producono scatole di cartone; oppure da carta stampata tipo giornale, che viene fatto a brandelli. Non sempre è di facile gestione vista la facilità con cui si impregna d’acqua diventando non bella di aspetto. È un materiale depolverizzato, e non appetibile quindi particolarmente adatto per cavalli con allergie; è molto leggera quando pulita ma vista la sua proprietà assorbente può diventare altrettanto pesante quando sporca, e il suo smaltimento non è sempre agevole.
L’inchiostro può macchiare il manto dei cavalli, soprattutto se grigi ma assolutamente non è tossico in quanto di derivazione vegetale. É solitamente imballato in buste che ne rendono comodo il trasporto.
Anche l’involucro esterno del riso derivante dalla sbramatura del chicco, definito lolla di riso, può essere usato come lettiera per i cavalli. Il suo processo di lavorazione, che prevede depolverizzazione e sterilizzazione, garantisce la decontaminazione da residui chimici e organici, offrendo così un alto livello di igiene.
É asettica e antiallergica, rimane asciutta in superficie e non si presenta compatta sotto il piede del cavallo mantenendo lo stesso in salute. Non è appetibile e essendo un ottimo fertilizzante per il terreno il suo smaltimento è di facile gestione.
C’è poi la lettiera in fibra di cocco derivante dalla noce di cocco che è di materiale molto elastico e confortevole prevenendo l’affaticamento degli arti e dei legamenti del cavallo. Ha un’umidità moderatamente bassa permettendo un’assorbenza più efficace rispetto a quella di altri materiali di uso più comune come paglia e truciolo. È completamente inodore e riduce l’esalazione di ammoniaca, causa frequente di problemi respiratori e irritazioni agli occhi, di cavalli e persone.
È priva di polvere, non è appetibile per il cavallo e di facile gestione, impiegata spesso a suo esaurimento come concime agricolo. Sembrerebbe la soluzione migliore se non fosse che essendo scura non è esteticamente bella è rende difficile l’identificazione delle fiande e dell’urina nel box.