Bologna, 12 maggio 2021 – Sono passate solo poche settimane dalla scomparsa del principe Filippo di Edimburgo e una provata regina Elisabetta II non si è sottratta al primo evento pubblico previsto nei doveri della sua carica nello stato.
Al braccio del figlio Carlo, ha percorso il red carpet che l’ha portata fin nel cuore della House of Commons per il tradizionale discorso di apertura del Parlamento.
Si è trattato di un evento molto sottotraccia. Niente carrozze e niente sfarzi. Tuttavia, nel discorso della regina, che dà abitualmente un ‘assaggio’ delle prospettive di governo per la legislatura, c’è stato un passaggio che non potevamo ignorare.
Con una legge che entrerà in vigore a giorni, dal nome Animal Wellfare (Sentencing) Act 2021, i britannici hanno deciso di sanzionare con pene più severe chi maltratta gli animali.
Si inaspriscono le pene – in termine di carcerazione – e anche le sanzioni economiche.
Pugno duro nei confronti di chi causa sofferenza inutile, mutilazioni, avvelenamento e a chi pratica combattimenti con animali.
Inoltre, la Regina nel suo discorso, oltre che di benessere, ha parlato anche di divieto di esportazione di animali vivi per l’ingrasso e la macellazione.
Si tratta di provvedimenti che di fatto sono stati chiesti a gran voce dai britannici, sempre molto sensibili al tema di una convivenza consapevole e rispettosa con gli animali. Cavalli in primis.
Si applicheranno in Inghilterra e in Galles, laddove la Scozia già dal 2020 ha legiferato in maniera più dura sugli stessi temi.
La legge entrerà in vigore il 29 di giugno, a soli due mesi dalla sua approvazione.
E se anche il discorso regale sappiamo essere frutto, come da tradizione politica, della penna del primo ministro, ci piace pensare che la regina abbia condiviso lo spirito di questa legge con particolare fervore. Magari pensando proprio ai cavalli di cui è sempre stata una irrefrenabile appassionata.
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