Cordoba, 17 maggio 2022 – Per noi il re non è tanto Filippo II che le fece costruire nel 1570, ma il cavallo Andaluso, o per essere modernamente precisi il Pura Raza Espanola.
E le scuderie sono le Caballerizas Reales de Córdoba, un gioiello di architettura dedicata come ce ne sono pochi al mondo.
Pochissimi se si vogliono tenere in considerazione solo quelli che hanno continuativamente mantenuto la loro destinazione d’uso: ospitare i cavalli e tutto quello che serve a dispiegare le loro migliori doti nell’equitazione.
E lo scopo della struttura di Cordoba era proprio quello di rendere possibile la selezione dei migliori cavalli dell’epoca: gli Andalusi sono nati qui, in pratica.
Basti pensare che il primo marchio a fuoco messo per la prima volta a un soggetto descritto come Andaluso venne apposto qui, ed era la C di Cordoba con all’interno la R di Real.
Che il sito fosse adatto alla bisogna era cosa evidente; Filippo II affidò i lavori di costruzione a Diego López de Haro Sotomayor y Guzmán, ma in quello stesso luogo 800 anni prima c’erano le scuderie del califfato.
E trecento anni dopo vi sarebbe stata istituita la Yeguada Militar.
Nulla hanno potuto il tempo, gli incendi e i cambi di potere governativi, qui in questo cortile i cavalli più belli di Andalusia sono sempre stati a casa.
Ora qui è ospitata dal 2010 la compagnia Cordoba Ecuestre: la storia continua.
Pura Raza Espanola: belli fuori, preziosi dentro.
Il PRE può sembrare ‘solo’ un magnifico cavallo ma l’apparenza esteriore è semplicemente una, e nemmeno la più importante, delle sue tante qualità.
Selezionato in origine come cavallo da battaglia doveva essere non solo resistente ma anche estremamente disponibile, collaborativo e coraggioso.
Manovrare agilmente e con immediata obbedienza era un requisito indispensabile per chi aveva il compito di riportare a casa la nobile pellaccia del proprio cavaliere.
Questa spiccata maneggevolezza venne poi sfruttata anche per diletto nelle cavallerizze di tutta Europa.
Gli Spagnoli (intesi come cavalli) erano ricercatissimi dagli Ecuyér più in voga, sicuri che in sella a uno di loro anche il Regal Allievo più negato avrebbe comunque fatto una splendida figura.
Nel lavoro con i tori si sono continuate ad esercitare e selezionare sino ai nostri tempi le doti caratteriali più preziose di questi soggetti: il coraggio, la lealtà, la pazienza e la disponibilità totale agli aiuti del cavaliere.