Un comunicato che cade a fagiolo, come si suol dire.
C’era bisogno di conferme sull’importanza del cavallo come tema di cultura, sì?
Bene, eccone una che arriva dal Veneto, per la precisione dalla Sesta commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto.
A presiederla Francesca Scatto (Lega-LV), vicepresidente Elena Ostanel (il Veneto che Vogliamo), nel corso della seduta di ieri alla quale ha partecipato l’assessore regionale Valeria Mantovan, ha dato il proprio via libera a maggioranza, senza voti contrari, al progetto di legge n. 293.
Nato su iniziativa della presidente Scatto, rubricato “Interventi regionali per la promozione della cultura del cavallo” e che mira a sottolineare la valenza storica del cavallo in Veneto e a valorizzarlo attraverso un programma di iniziative per la promozione, la diffusione e l’attualizzazione della cultura del cavallo.
Con particolare riguardo al quadro delle produzioni audiovisive, cinematografiche e culturali in genere con operatori del settore, nonché nell’ambito dei percorsi di reinserimento sociale che prevedono percorsi terapeutici o rieducativi.
Relatore per l’aula, la presidente Scatto, correlatore la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Zottis (Partito Democratico).
Di seguito, la Commissione ha dato il proprio via libera, a maggioranza, senza voti contrari, anche al parere alla Giunta regionale n. 490 di approvazione del Piano Turistico Annuale (PTA) per l’anno 2025, mentre è stato rinviato il parere alla Giunta regionale n. 488 di individuazione delle condizioni che caratterizzano lo svolgimento dell’istruzione paritaria con modalità non commerciale.
La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa (leggi sopra, n.d.r.) sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO, qui solo un piccolissimo esempio delle ricchezze culturali venete legate al mondo equestre.
A proposito dei cavalli di San Marco: Napoleone nel 1797 li rimosse dal loro posto sulla Basilica di San Marco e li portò a Parigi, dove divennero il modello della quadriga nell’arco di trionfo del Carrousel.
Li restituì a Venezia nel 1815 il capitano Dumaresq su incarico dell’imperatore d’Austria dopo la disfatta dei francesi a Waterloo.