Bologna, 6 gennaio 2022 – Dall’Alpi alle Piramidi recita il Manzoni, oppure… dalla Sicilia a Lugano fa da contr’altare l’Istituito di Incremento Ippico della Sicilia. Che, con l’ambizioso progetto di Ambelia arriva da Catania fino alla città elvetica. Dove il Polo didattico europeo parla del progetto di biodiversità della magnifica tenuta dell’Istituito siciliano.
Al centro del comune interesse siculo-svizzero c’è il Purosangue Orientale, razza autoctona di cavallo arabo siciliano, da anni cuore di un dibattito che anima appassionati allevatori insulari e continentali.
«Da alcuni anni – spiega la principessa Caterina Grimaldi di Nixima, presidente dell’Istituto d’incremento ippico siciliano – abbiamo deciso di valorizzare tutto il territorio in funzione turistica, con l’aiuto del Dipartimento di Studi Europei Jean Monnet di Lugano e, intorno ad Ambelia, abbiamo creato molto altro. La fiera cavalli, incontri culturali, facciamo ormai parte delle tappe della Coppa Italia, in gemellaggio con Verona e abbiamo progetti sociali con le realtà locali. Dalla pet therapy con i cavalli, fino all’apertura della tenuta ai carcerati di Caltagirone, per dare loro una seconda possibilità sociale e lavorativa».
E mentre la dinamica presidente tesse sinergie per dare maggiori aperture all’Istituto da lei capitanato, il cavallo arabo siciliano si mette in luce anche da solo. Recentemente la tenuta di Ambelia ha salutato la visita di una delegazione saudita che ha “testato” la qualità del Purosangue orientale. Sicilia porta del Mediterraneo? Poco ma sicuro, e centro sempre più accreditato e meritevole di interessi molto ambiziosi.
Per chi desideri, prima di andarci ‘live’ a visitare di persona la Tenuta di Ambelia… Ecco un assaggio.