Città del Messico, 26 luglio 2022 – Paese che vai, asinelli che trovi.
In Messico si chiamano ‘burritos‘, e con la loro paziente e instancabile tenacia sono sempre stati un aiuto fondamentale per gli abitanti del paese nelle zone rurali.
Arrivati sulle stesse navi spagnole dei conquistadores e dei loro nobili destrieri – ma con molto più understatement, come loro abitudine – i burritos sono caratterizzati da statura contenuta e tempra d’acciaio.
Ancora oggi sono fondamentali in certe zone agricole: come nelle piantagioni di maguey, l’Agave, con la cui linfa si produce l’aguamiel che anche è l’ingrediente principale del pulque.
Il pulque è un fermetnato alcolico usato anche per scopi curativi, e assieme alla Tequila è considerato la bevanda nazionale messicana.
La sua origine è anteriore all’arrivo degli spagnoli, e in epoca mesoamericana era considerata sacra.
Oggi è alla portata di tutti: e chissà se questa sua popolarizzazione non sia dovuta anche al miglioramento tecnologico incarnato dai burritos.
Che mentre gli uomini estraggono la linfa dalle piante sono felici di brucare le erbe che trovano lì, nel campo.
In Messico ci sono attualmente circa tre milioni di asini: il 1° Maggio è considerato il loro giorno di festa nazionale.
Grazie all’ingegner Carlos Borja Vazques, che ricorda sempre di mandarci qualche cartolina a tema equestre dal suo bellisismo paese!