Bologna, 6 maggio 2023 – Dopo i round-up con l’elicottero, terrificante pratica che viene utilizzata soprattutto per riunire i ‘wild’ e che è causa di orribili incidenti, ecco un’altra ‘insidia’ per i cavalli che arriva dal cielo.
Questa volta meno pericolosa, ma che tuttavia è fonte di un certo grado di allarme: i droni.
Frequentemente adottati per vigilare sulle mandrie nella vastità delle praterie statunitensi, i droni pare influiscano sul comportamento dei cavalli al pascolo in maniera piuttosto significativa.
Oltre al comune senso di chi conosce un po’ i cavalli, ce lo conferma anche uno studio scientifico condotto dai ricercatori della Brigham Young University di Provo, nello Utah.
Lo studio è stato realizzato attraverso l’osservazione di cavalli di proprietà di privati in varie proprietà dello Utah, valutando le reazioni degli animali all’avvicinamento dei droni a diverse altezze dal suolo. Alcuni voli di droni si sono concentrati su singoli cavalli, mentre altri hanno coinvolto gruppi di fino a 10 cavalli.
Prima del volo del drone, il team di ricerca composto da sette ricercatori ha osservato i cavalli da lontano, con un comune binocolo.
Il drone è stato poi fatto decollare ben lontano dai cavalli e, grazie alla telecamera del piccolo velivolo, i ricercatori hanno classificato il loro comportamento suddividendolo in categorie: camminare, trottare, pascolare, sdraiarsi, stare in piedi e vigilare.
I ricercatori hanno monitorato il comportamento dei cavalli prima del lancio del drone e poi a intervalli di 5 secondi mentre il drone si avvicinava a tre diverse altezze dal livello del suolo: 3 metri, 15 metri e 33 metri.
La registrazione è proseguita anche mentre il drone riprendeva quota sopra i cavalli prima di allontanarsi.
L’esito della ricerca
Lo studio ha rilevato che, prima del lancio del drone, il pascolo era il comportamento più comunemente esibito dai cavalli. Una volta che il drone si è avvicinato, il pascolo è diminuito significativamente ed è stato sostituito principalmente dalla vigilanza, seguita dalla camminata.
Secondo i dati raccolti, nessun animale ha ripreso a pascolare per tutta la durata del periodo di osservazione. Ovvero finché il drone è rimasto in zona.
In pratica, è stata scientificamente osservata una tendenza alla diminuzione del pascolo e la conseguente maggiore tendenza al movimento evasivo e alla vigilanza.
«Questo può suggerire che l’alimentazione dei cavalli al prato può essere compromessa dall’attività dei droni. La salute generale, lo stress e la dieta potrebbero essere compromessi dalla paura indotta dalle attività dei droni e dai loro modelli di volo».
Per scaricare e leggere l’intero studio (pdf in inglese) CLICCA QUI