Bologna, 12 maggio 2023 – La scorsa settimana, grazie all’European Equestrian Federation (Eef) si è tenuto il primo appuntamento webinar della serie Making Strides in Sustainability (La strada verso la sostenibilità). Si tratta di una serie di eventi online pensati per i membri della EEF e, più in generale, per tutti gli stakeholder del settore equestre per mettere a fuoco i temi della sostenibilità.
Il primo evento ha riunito relatori e membri delle federazioni nazionali per discutere lo stato attuale e i requisiti per costruire una strategia e creare azioni tangibili. Nel dare il benvenuto ai partecipanti, il presidente dell’EEF Theo Ploegmakers ha lanciato un messaggio chiaro. «L’Europa è sotto i riflettori e dobbiamo essere pronti a dimostrare che stiamo facendo tutto il necessario per essere un settore sostenibile. La sostenibilità non è qualcosa che riguarda solo lo sport, ma interesserà tutti noi. Lo sport, l’allevamento, l’equitazione da diporto, le scuole di equitazione e così via. Tutti gli attori del settore devono assumersi le proprie responsabilità».
L’esperta di strategie di sostenibilità Amanda Curtis ha iniziato con una panoramica degli attuali problemi climatici e degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, tra cui la limitazione dell’aumento della temperatura a 1,5°, insieme ad alcune delle strategie esistenti che gli sport stanno adottando.
Jim Eyre (British Equestrian) e Denis Duggan (Horse Sport Ireland) si sono uniti a un panel con Ruth Dancer, direttore della società di consulenza sulla sostenibilità White Griffin. Le due federazioni stanno attualmente conducendo una ricerca per sviluppare linee guida e costruire una politica ambientale. Denis ha parlato dell’approccio alle questioni climatiche. «Non si tratta solo dei cinque concorsi più grandi d’Europa che fanno passi fenomenali mentre gli altri stanno a guardare. Tutti faranno quello che possono, qualunque cosa sia».
I panel di discussione hanno toccato diversi argomenti chiave, tra cui il ruolo della sostenibilità nello sviluppo di una licenza sociale.
«Il benessere del cavallo deve essere al primo posto come priorità, ma ritengo che la parte ambientale e di sostenibilità sia un altro pilastro della licenza sociale e che dobbiamo fare in modo di dimostrare una cura olistica dell’ambiente e dell’animale» ha commentato Jim Eyre.
A questo ha fatto eco Denis, con riferimento alla «dimensione sociale, alla dimensione ambientale e anche alla dimensione economica» con cui dobbiamo cercare di raggiungere un equilibrio.
A conclusione della discussione, Ruth Dancer ha lanciato un messaggio chiaro. «La collaborazione e la cooperazione reciproca sono fondamentali, ci sono molte informazioni in giro, quello che dobbiamo fare ora è scoprire chi sa cosa, chi ha già fatto cosa, e imparare gli uni dagli altri».
Fonte: Eef