Bologna, 16 febbraio 2024 – Pronto soccorso lemmi tecnici dell’equitazione: ogni tanto ne sentiamo il biosogno, quindi scendiamo in campo.
Una piccola Equipedia: e cominciamo da A come Amazzone, anche perché prima le signore hanno sempre la precedenza.
Particolare tipo di monta femminile che prende il nome dalle mitologiche guerriere di classica memoria.
Che però, paradossalmente, nell’arte antica sono rappresentate sempre à califourchon.
Il prototipo della sella da amazzone fu realizzato per la regina di Francia Caterina de’ Medici.
Nata in Italia, molto sola alla corte francese voleva far apprezzare la sua abilità nelle cacce e pare anche le gambe che (almeno quelle) aveva molto belle.
Tutto per via di quel briccone del marito, che la tradì tutta la vita con la bellissima Diana de Poitiers: e che era una ottima amazzone anche lei, tra le altre cose.
Il modello base di questa sella venne perfezionato nella prima metà dell’800 da Jules Charles Pellier.
L’ecuyer francese fece aggiungere un corno mobile, sottostante quello già esistente che rese l’assetto delle amazzoni più sicuro e stabile.
Sport, moda e immaginario collettivo condividono l’uso del termine ‘amazzone’ con cui almeno in italiano si intende ormai generalmente ogni donna che monta a cavallo, anche se con la sella à califourchon.
Definisce infatti anche l‘abito specifico utilizzato con la sella da donna e descrive perfettamente il carattere di una persona forte, coraggiosa, decisa e (incidentalmente) di sesso femminile.
A volte la sella da amazzone era usata anche da uomini che per qualche incidente avessero perso parte di un arto inferiore, in questo caso i corni venivano messi dal lato più utile.
Volete provare a montare come le dame dell’800?
Qui il sito di Aima.