Bologna, 9 luglio 2022 – Occhi puntati sulle Rosse della Ferrari domani per il Gran Premio d’Austria sul Red Bull Ring di Spielberg bei Knittelfeld. Al di là del dato sportivo, che vede Leclerc e Sainz immediatamente a seguire la pole di Versatappen, ce n’è uno storico che riguarda il cavallo. Anzi, a dire il vero, il cavallino…
Sulle vetture F1-75 dei due fuoriclasse di Maranello, in occasione del gran premio di domani fa il suo ritorno il cavallino originale. Quello cioè che esordì sulle Alfa Romeo 8C nel lontano 9 luglio 1932 in occasione della 24 Ore di Francorchamps, dove la scuderia italiana segnò la storica doppietta con Eugenio Siena e Antonio Brivio.
L’iniziativa, più simbolica che sostanzaiale, è inserita nei festeggiamenti dei 90 anni della casa automobilistica più celebre e celebrata del mondo. Il Cavallino Rampante è rimasto, nel tempo, molto vicino alla propria origine, non cedendo alla lusinga di alcun restyling grafico. Con l’occhio ‘equestre’ si potrebbe azzardare che il cavallino ha subito, grosso modo, le stesse evoluzioni dei collegi in carne ed ossa: si è ‘alleggerito’ e raffinato, passando da un modello medio-leggero a un nevrile Purosangue.
Gli altri cambiamenti, impercettibili, riguardano il posizionamento delle lettere SF – Scuderia Ferrari – un tempo più timidamente piccole e lontane, oggi più presenti.
Piccola spigolatura storica… Il cavallino ‘adottato’ dalla Ferrari, originariamente era stato l’emblema di Francesco Baracca, eroe dell’aviazione italiana nella Prima guerra mondiale. Fu la famiglia Baracca – incontrata da Ferrari casualmente sul circuito di Ravenna nel 1923 – a suggerire all’ingegnere di usalo. Quale buon auspicio per le sue automobili da corsa. All’originale cavallo rampante nero di Baracca fu aggiunto solo il campo giallo dello stemma, il colore di Modena, e il Tricolore.