Bologna, mercoledì 17 luglio 2024 – Parigi 1900 – Parigi 2024. 124 anni di discussioni sulle Olimpiadi più dibattute della Storia. La seconda edizione delle olimpiadi moderne non ha avuto una vita semplice: organizzate durante l’Esposizione Universale di Parigi, del 1900 per l’appunto, hanno dovuto combattere contro l’idea che fossero “solo” una manifestazione collaterale all’Exposition e la presunta partecipazione di un celebre cavaliere italiano sotto mentite spoglie: Federigo Caprilli.
Oggi, alla sala giunta del CONI a Roma è stato presentato il volume “Parigi 1900, i primi allori italiani – Storia di un cavaliere che si scoprì olimpico” di Giorgio Bottalo Trissino dal Vello d’Oro, bisnipote di Gian Giorgio Trissino. E fu proprio lui, e non Caprilli, a vincere, sia oro che argento, la seconda edizione delle Olimpiadi moderne e, cosa ancora più incredibile, non ha mai avuto la conferma di essere stato un olimpionico!
“L’Italia fu subito protagonista a partire dalle Olimpiadi di Parigi del 1900”, è con queste parole che Giovanni Malagò, Presidente CONI, ha inaugurato l’evento, ricordando come il protagonista di questo volume sia il primo atleta ad aprire la Walk of Fame dello Sport Italiano. Sono, quindi, gli Sport Equestri una delle discipline sportive che aprono una serie lunga, e, alla vigilia delle Olimpiadi di Parigi ci auguriamo lunghissima, serie di successi.
Presente anche Marco Di Paola, Presidente della Federazione Italiana Sport equestri, che ha sottolineato come il nostro sport “abbia la grande fortuna di avere il cavallo come nostro compagno: siamo l’unico sport al mondo che si pratica con un animale che è anch’esso riconosciuto, ufficialmente, come atleta, a tutti gli effetti”.
Parlando di successi olimpici, la parola non poteva che essere lasciata a Mauro Checcoli, Presidente dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana (AONI) oltre che medaglia d’oro, sia individuale che a squadre, alle Olimpiadi di Tokyo 1964 in concorso completo: “la vittoria di Trissino fu ancora più importante in quanto allievo di Caprilli. La sua vittoria fu emblematica e dimostra quanto i principi del sistema naturale fossero fin da subito vincenti e di una superiorità disarmante per tutti i concorrenti degli altri Paesi in gara”.
Conclude l’evento il Presidente della FISE con al presentazione della collezione federale delle medaglie olimpiche vinte dai cavalieri italiani, la testimonianza silente di importanti vittoria, che hanno fortemente segnato la storia degli Sport Equestri non solo italiana, ma mondiale.