Bologna, 23 marzo 2022 – È molto tempo che proprio attraverso il nostro sito riportiamo periodicamente il problema dei Cavali del Pantano. I Pentri, del Pantano Zittola soffrono in inverno, in estate e le istituzioni, più volte sollecitate, ancora non rispondono.
Sono diverse le associazioni locali e le persone che hanno più volte cercato di far accendere un riflettore su una situazione che ha radici vecchie.
E che, tanto per cambiare, parrebbe indicare le solite ‘cose all’italiana’.
In pratica, come abbiamo avuto modo di spiegare, i cavalli del Pantano, i Pentri, godrebbero di contributi per la loro tutela. Sembrerebbe che ci siano fondi che vengono elargiti dalla regione Molise ad aziende agricole (500 euro a cavallo) che dovrebbero dare a questi cavalli un ricovero in inverno e fieno quando serve.
I contributi sembrano arrivare. Sui cavalli però non se ne vede i benefici.
Si tratta così di cavalli che vengono lasciati al loro destino in un mondo antropizzato dove le loro risorse sono sempre più ridotte.
Lupi, freddo, fame e quando si spingono verso le strade, l’insidia delle auto, con grande pericolo anche per gli automobilisti…
La notizia che però fa ben sperare è che oggi anche Italian Horse Protection ha elevato la sua vibrante denuncia. E quando un’associazione come quella capitanata da Sonny Richichi si muove, è un ottimo amplificatore di voci.
Il comunicato di Ihp
Dal 2016 sono state molte le segnalazioni che hanno fatto emergere un quadro preoccupante. Alcuni residenti hanno denunciato irregolarità nella gestione di numerosi cavalli da parte di alcuni allevatori della razza Pentro, una razza di cavalli riconosciuta e tutelata dalla Regione Molise. Per la cura di questi cavalli – spiega l’associazione – agli allevatori vengono erogati annualmente contributi pubblici, sotto forma di ‘misure agroambientali’, per il mantenimento della razza, nella misura di 500 euro annuali a capo. Vengono inoltre riconosciuti contributi per costruzione o ristrutturazione di ricoveri per cavalli, staccionate, recinti e abbeveratoi, miglioramento dei pascoli, acquisto di attrezzature tecnologiche, progettazione di strutture. Infine, viene concesso il pascolamento in terreni pubblici limitatamente ad alcuni mesi dell’anno. Secondo quanto riferitoci nelle varie segnalazioni – e da noi verificato attraverso l’acquisizione di documentazione prodotta negli ultimi cinque anni dal Corpo Forestale dello Stato, dall’Asrem, dalla Regione Molise, dal WWF, da laboratori certificati per l’analisi delle acque e del suolo – l’utilizzo dei pascoli è altamente anomalo e tale da produrre danni ambientali, inquinamento e maltrattamento di animali.
A Montenero Val Cocchiara quegli animali sono esposti a fame, freddo e rischio di attacco di predatori. Diversi animali morti sono stati rinvenuti nel tempo. Oltre ad ignorare i periodi di chiusura dei pascoli, alcuni allevatori costruiscono chiusure abusive delle strade cittadine allo scopo di evitare che i cavalli, risalendo dal Pantano, arrivino fin dentro il paese. Più volte la Regione Molise ha chiesto interventi alle autorità preposte affinché vengano smantellate tali chiusure (fatte anche con filo spinato) ma senza alcun riscontro. Tutto ciò è stato costantemente documentato con foto e video nel corso degli anni. Già nel 2016 il Corpo Forestale dello Stato segnalava che molte strutture di allevamento erano inadeguate ad ospitare animali e che in alcuni casi erano sprovviste di letamaia. Situazione questa che non è mutata nel corso degli anni e che ha avuto come primaria conseguenza il lasciare gli animali all’addiaccio anche in inverno, con molti di loro rinvenuti morti o sbranati dai lupi.
IHP ha effettuato un sopralluogo il 19 e 20 dicembre 2021 e ha potuto osservare, fotografare e filmare cavalli nel Pantano della Zittola, in periodo non consentito, di giorno e di notte, nonché lungo le strade cittadine del Comune di Val Cocchiara.
Ad oggi, ci dicono da Ihp, nessun intervento è stato predisposto. Gli animali hanno trascorso l’inverno in quei terreni in condizioni inaccettabili, sulla neve e sul ghiaccio, senza foraggio, senza ripari, senza accudimento e abusivamente.
Speriamo che l’intervento di Ihp sia la ‘spallata’ giusta…