Bologna, 27 marzo 2021 – Sviluppo, promozione e marketing. Il progetto Sicilia Parco Equestre del Mediterraneo si pone la finalità di creare cultura sul ruolo del cavallo, potente attrattore identitario. Di formare una rete aggregata degli operatori che ne fanno parte.
Tutto ciò innescando meccanismi virtuosi che, partendo dal basso, possano sensibilizzare e risvegliare le coscienze del sistema produttivo e istituzionale per condurli verso un mercato economicamente sostenibile.
La situazione attuale del mondo allevatoriale e la consistenza numerica delle risorse genetiche non brillano in SIcilia. Se non ci sarà una inversione di tendenza, sostenendo la produzione di cavalli che possano raggiungere il mercato d’uso, la tradizione equestre siciliana è destinata a scomparire.
Anche nel settore trainante del turismo equestre, che non sfrutta le enormi potenzialità del turismo internazionale, servirebbe una forte innovazione. Capace di mettere a sistema l’immenso patrimonio delle aree protette e dalle Riserve Naturali siciliane.
Analisi&proposte
Durante gli incontri avvenuti sotto il grande ombrello dell’iniziativa Stati Generali del Cavallo in Sicilia, sul piano propositivo sono stati in merito molto significativi alcuni interventi.
Pietro Di Miceli, già dirigente dell’Assessorato Regionale al Turismo, ha rilevato come le Istituzioni non abbiamo mai elaborato un piano organico che avesse al centro il cavallo. E come oggi, invece, «tutto questo è di estrema attualità. Solo questi nuovi impieghi potranno valorizzare i nostri equini, nell’ambito delle nuove tendenze in campo turistico a contatto con la natura».
Alessandro Spadaro, di K2 Innovazione, ha evidenziato come la piattaforma di Sicilia Parco Equestre del Mediterraneo possa proporsi come spazio unico di discussione e divulgazione. Un ponte fra comunità scientifica, istituzioni, società. E di promozione e marketing per favorire l’innovazione, l’occupazione e la reinterpretazione del territorio.
Piccole e medie realtà economiche possono costituire una massa critica e portare avanti progetti di sviluppo interpretando il contesto siciliano a livello internazionale.
I clienti di nicchia di ogni operatore confluirebbero in una platea di soggetti che, all’interno della piattaforma, troverebbe servizi di valenza riconosciuta da Enti e Università.
Siciliapem.it diverrebbe così la matrice di un modello siciliano riconoscibile e pronto per essere esportato.
«Tutto questo – ha affermato Alex James Jacopozzi – nell’ottica che nasca un gruppo di portatori di interesse specifici, con relazioni reciproche che li rendano significativamente inter-dipendenti».
«Sicilia Parco Equestre del Mediterraneo è un veicolo culturale sul quale si può salire senza pagare il biglietto; basta non avere paura della velocità del cambiamento» ha chiosato al termine della Consensus Conference di Ficuzza Rodolfo Lorenzini, organizzatore dell’evento.
di Franco Barbagallo