Bologna, 27 febbraio 2022 – Grande obiettivo incassato da The Brooke: 11 nuovi maniscalchi si sono diplomati, in Senegal. È la prima volta che l’associazione mondiale da sempre attiva nella tutela degli equidi lavoratori di ogni angolo del pianeta porta a compimento un intero ciclo di formazione in Senegal. E a chi può sembrare poco, ricordiamo che sono milioni gli equidi che in Senegal e in Africa sono accanto all’uomo per rispondere ai bisogni primari della sua sopravvivenza.
Milioni di animali che difficilmente vedono un maniscalco ogni trenta-quaranta giorni. Con tutto ciò che questo può significare in termini di salute, benessere e qualità delle condizioni di lavoro.
Gli undici neo-diplomati sono ovviamente una goccia nel mare… Costituiscono più che altro il simbolo di un progetto che grazie a The Brooke si è dimostrato possibile. E che quindi potrà essere replicato e crescere ben al di là dei confini del Senegal. A tutto beneficio di cavalli e asini, ma anche per una nuova categoria di professinisti, del tutto sconosciuti in quei luoghi.
Emmanuel Sarr, rappresentante regionale della Brooke West Africa, ha dichiarato: «Si tratta di un passaggio storico per il Senegal e per il circuito della mascalcia in Africa. Sono estremamente fiero del primo corso di diplomati… Grazie alla Brooke West Africa, quella dei maniscalchi sarà una possibile carriera e opzione lavorativa. Che consetirà ai nostri equidi di poter avere anche loro scarpe sempre comode e lucide».
Gli auguri dai supporter britannici
Il progetto senegalese è stato possibile grazie alla Worshipful Company of Farriers della città di Londra. Che attraverso David Buckton ha così salutato il diploma dei nuovi colleghi. «La Worshipful Company of Farriers è molto felice di poter supportare l’iniziativa della Mascalcia Globale della Brooke. Siamo contenti soprattutto del sostegno alla delegazione Brooke West Africa. Che ha lavorato in cooperazione con il governo senegalese per il riconoscimento della professione dei maniscalchi. È bello avere undici nuovi colleghi e auguriamo loro un futuro di successo nella professione. Siamo certi che questi uomini e donne saranno solo i primi tra tanti che lavoreranno per la cura dei piedi di cavalli, asini e muli lavoratori nelle loro comunità».