Martina Franca, 07 febbraio 2022 – Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo a dichiarazione del Presidente dell’A.N.A.M.F., Leonardo Fusillo.
Che parla di loro, i cavalli delle Murge.
Nascono in Puglia, a Martina Franca, tra i pascoli frugali, sotto l’attenta mano del suo allevatore, addestrati con il sistema della doma dolce, sono proprio loro i cavalli che “salgono” al Quirinale.
Ai cavalli “del Presidente” sono richieste due qualità essenziali: l’imponenza, perché devono portare in sella uomini di grande statura, i Corazzieri, appunto, che con il loro aspetto devono incutere rispetto e riguardo.
E altresì la buona indole di questi soggetti, che combinata all’audacia e al coraggio ne fanno un formidabile cavallo.
Parliamo del Cavallo Murgese nelle sue due varietà, morello e grigio ferro testa di moro, che vengono addestrati ad essere dei soldati speciali e dei fidi compagni di viaggio, affidabili durante le grandi occasioni, quelle appunto in cui è necessario non “uscire” dalle fila, rimanere al proprio posto, qualsiasi cosa succeda, ma pronti a scattare lì dove il cavaliere deve mostrare coraggio e intraprendenza o dove c’è un tumulto da dirimere.
Alla Caserma Alessandro Negri di Sanfront a Roma dove ha sede il Reggimento dei Corazzieri, scrupolosamente accuditi dai loro cavalieri, stallieri e maniscalchi ci sono ben undici cavalli di Razza Murgese che hanno partecipato alla storica cerimonia di insediamento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella Piazza del Quirinale.
Questo ci riempie di grande orgoglio – riferisce il presidente dell’Associazione Nazionale del Cavallo Murgese, Leonardo Fusillo – perché da valore al nostro lavoro, all’impegno di questi lunghissimi anni, in cui gli Allevatori hanno continuato a credere nel valore della Razza e nell’importanza di migliorarne le caratteristiche per i diversi usi a cui il cavallo è portato. I Centri di Biodiversità rappresentano un baluardo dello Stato a difesa delle Razze Equine Autoctone.
Fino al al 2015 i Corazzieri montavano soprattutto cavalli stranieri, irlandesi, polacchi, tedeschi, certo non per esterofilia ma piuttosto per un’altra ragione: l’altezza.
I cavalli italiani quasi mai per natura superavano l’asticella di un metro e 75 al garrese.
Il Reggimento, che impiega uomini – in formato per così dire “gigante” con altezze che variano dal metro e 90 fino ai 2.07 (cavallo e cavaliere insieme arrivano a 3 metri), dieci chili di peso supplementare tra elmo e corazza, evidenzia, la necessità di rifornirsi di cavalli adeguati, che fino a non molto tempo fa venivano “arruolati” solo dall’estero.
Un’inversione di tendenza che oggi valorizza le razze italiane, e la Razza Murgese è tra queste, vuole che i Corazzieri che sono l’unità speciale dell’Arma dei Carabinieri e sono guardia d’onore del Capo dello Stato, utilizzi sempre di più cavalli nati e allevati in Italia.
Ad ausilio dell’Arma, i Centri di Selezione Equestre per la Biodiversità sparsi in Italia, tra Toscana, Veneto, Abruzzo, Basilicata e Puglia.
Dove le Razze equine autoctone vengono allevate in ambienti naturali contribuendo al mantenimento e alla selezione valorizzandone il pregio e le peculiarità proprie.
Un lavoro istituzionale che rappresenta l’altra faccia della medaglia, in cui l’attività allevatoriale privata, distribuita tra i piccoli allevatori, nell’epoca moderna ha reso possibile la sopravvivenza e l’evoluzione della razza, così come oggi la conosciamo.
Uff. Sta. A.N.A.M.F./2022