Roma, 18 febbraio 2024 – Oggi, esiste una nuova razza riconosciuta di pony rinselvatichiti: i Pony di Chincoteague dell’isola di Assateague. Una scoperta questa che si inserisce a pieno titolo dentro al dibattito sull’origine del cavallo in America. I cavalli sono arrivati con i conquistadores spagnoli o erano già presenti nel Nuovo Continente? Probabilmente non esiste una sola risposta a questa domanda, così come non esiste una sola verità. I piccoli pony dell’isola di Assateague ci raccontano la loro versione della storia, dimostrandoci, con la loro esistenza, che la lotta per la vita è molto, molto più forte della morte, in mare.
Parlando di isola già possiamo immaginare le sabbie bianche, sentire il vento salmastro sul viso e vedere la natura selvaggia. Effettivamente dobbiamo dire che è proprio così, ma tra le dune possiamo scorgere anche dei piccoli pony (massimo 137 cm al garrese), perlopiù pezzati e variopinti ma mai con mantello maculato, leopard.
Non sono dei pony socievoli, anzi, sono decisamente selvatici e non amano essere avvicinati. Vivono in modo frugale, sono molto resistenti e intelligenti. Ma la domanda centrale è: come hanno fatto ad arrivare dei cavalli su quest’isola diversi secoli fa?
Non che sia un’isola normale poi, ovviamente, infatti l’Assateague è un’isola barriera al largo della Penisola di Delmarva, a cavallo di due Stati: Virginia e Maryland, proprio di fronte all’Oceano Atlantico. Sessanta km di sabbia e paludi, spazzate dai venti atlantici e travolte dalle correnti e tempeste oceaniche, capaci di distruggerne delle intere zone, cambiando costantemente la loro conformazione fisica.
Ebbene, esistono varie leggende sull’arrivo dei pony su queste spiagge, ma ce ne sono due che sembrano essere le più attendibili: pirati e conquistadores.
Strano pensare come siano costantemente intrecciate la storia e la vita dei pirati con quella dei conquistadores spagnoli e dei mercanti: tutti dominati dal “real de a ocho”, la moneta d’argento spagnola che invase l’Europa a partire dal 1500.
Una valanga d’argento che ha letteralmente travolto tutto il commercio mondiale, alimentando continui viaggi di galeoni tra l’America e l’Europa, e continue guerre tra i pirati (spesso finanziati dall’Inghilterra e dalla Francia) e i conquistadores e mercanti spagnoli. Continue battaglie che sono arrivate anche qui, sulla tranquilla e solitaria Isola di Assateague. Fortunatamente, almeno questa volta, c’è una meravigliosa testimonianza dell’avidità umana, e sono loro, i pony selvatici.
Infatti, si narra che al largo di quest’isola, ci furono non poche battaglie navali tra i galeoni spagnoli, colmi d’argento, ed i corsari, che portarono, inevitabilmente, a dei naufragi. Gli unici sopravvissuti? Loro, i pony che arrivarono a nuoto, sfiniti, sulle spiagge dell’isola di Assateague.
In verità, si pensa che in origine non fossero pony, ma cavalli, e che si siano adattati all’ambiente, in quanto la loro principale fonte di nutrimento sono arbusti, alghe e piante di palude salmastra. Questa teoria è supportata anche da una dimostrazione scientifica: nel 2022 un gruppo di studiosi, in collaborazione con il Museo della Florida ed il Governo di Haiti, ha comparato il DNA estratto dal dente di un cavallo dell’epoca coloniale, caraibico e proveniente da Puerto Real (Porto Rico) con quello di questi pony odierni. I due DNA hanno dimostrato che il parente genetico più vicino al cavallo coloniale fosse proprio il pony di Chincoteague.
Potremmo definirli i pony del mare, perché dal mare sono arrivati, nuotando tra le onde per salvarsi la vita. Una vita che si sono ricostruiti tra i venti e le tempeste atlantiche, avvolti dalla salsedine. Il loro legame con il mare sembra essere rimasto un punto fermo nella loro storia, così come il nuoto. Sì, proprio il nuoto. Possiamo affermare che questi sono gli unici pony al mondo che vengono spostati di pascolo, a nuoto. E non è uno scherzo.
Ogni anno, dal 1835, l’ultimo mercoledì di luglio avviene lo spostamento delle mandrie dall’isola di Assateague attraverso l’omonimo canale per arrivare sul lato est dell’isola di Chincoteague: una nuotata di circa 900 metri, accompagnata e guidata da dei cowboys, ovviamente. Però questi sono dei mandriani unici al mondo. Sono i cowboys del mare (o dell’acqua salata, come dir si voglia): SaltWater Cowboys. Il mare ovunque.
Ma non solo, questi SaltWater Cowboys hanno anche la particolarità di non essere realmente solo mandriani, ma sono principalmente dei vigili del fuoco: i pony che vivono nella zona dell’isola di Assateague compresa nello Stato della Virginia appartengono alla Chincoteague Volunteer Fire Company e sono gestiti direttamente da loro. Pompieri o Cowboys del mare, a seconda delle necessità.
Lo spostamento delle mandrie è oggi diventato un vero e proprio evento annuale, oltre che culturale in America. Fin dalle prime luci dell’alba del giorno prestabilito, migliaia di persone prendono posto sulla sabbia per godersi con tutta la famiglia questo avvenimento che è poi seguito da un’asta di alcuni soggetti (per il controllo della popolazione dei pony).
E così, tra le dune del Nuovo Mondo vivono dei pony che erano cavalli del Vecchio Continente, fuggiti dalla morte a nuoto, sopravvissuti per secoli tra la libertà e il mare. Un mare che uccide ma che dona anche la vita a chi non lo vuole affrontare ma solo assecondare. I pony del mare oggi hanno trovato la dignità di essere riconosciuti ufficialmente a livello mondiale come Pony di Chincoteague.