Isernia, 8 gennaio 2017 – I cavalli del castello Pandone al centro del boom di turisti che nel 2017 hanno visitato Venafro: dai 551 del 2016 ai 2076 del 2017, una percentuale del 276% in più.
E noi, che siamo monomaniaci, siano certi che la maggior parte del merito di questo successo sia dei cavalli del conte Enrico Pandone, che tra il 1522 e il 1527 fece decorare i muri dei suoi appartamenti con magnifici ritratti a grandezza naturale dei suoi beniamini (tutti nati nella sua razza) completi di selle, finimenti e succinte informazioni biografiche.
Uno di questi, Scorbone, venne regalato nel 1524 al gentiluomo di origine calabrese Annibale Pignatelli che lo avrebbe portato alla corte napoletana: dove per inciso, giusto l’anno dopo, nacque un certo Giovan Battista Pignatelli…ma stiamo divagando fuori Molise.
Certo, anche il resto del percorso museale di Venafro è molto interessante: un ciclo di affreschi a tema bucolico dello stesso periodo completa il tour nel salone nobile del castello e in un’altra ala del maniero il Museo Nazionale del Molise svela i suoi tesori.
Ma che ci volete fare, per noi i cavalli del conte sono inestimabili: a voler fare un percorso turistico ippo-centrico si potrebbe partire da Venafro per poi salire al Palazzo Te di Mantova e quindi al castello di Issogne: già che ci siamo, vi vengono in mente altri posti interessanti? potremmo allungare il viaggio!